Energia pulita da CO2 e batterie esauste: la scoperta italiana

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HDblog.it Aug 19, 2025 · 2 mins read
Energia pulita da CO2 e batterie esauste: la scoperta italiana
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Un gruppo di ricerca dell’Università di Brescia, guidato da Elza Bontempi, ha trovato un modo per trasformare due scarti considerati problematici – la CO2 e i residui delle batterie al litio esauste – in una nuova fonte di energia grazie alla luce solare e al supporto dell’AI. Lo studio, pubblicato su Green Chemistry con il contributo di Catania, Milano-Bicocca e del Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali, apre scenari inediti per la cattura delle emissioni industriali.

Il progetto si inserisce in un percorso più ampio dedicato al riciclo delle batterie al litio. Negli ultimi anni il gruppo di Bontempi ha sviluppato una tecnica in grado di recuperare oltre il 90% del litio contenuto, riducendo sensibilmente il fabbisogno energetico e senza ricorrere ad acidi inorganici. Un risultato ottenuto nell’ambito del progetto europeo Caramel, che nei prossimi mesi dovrebbe portare alla costruzione di un primo impianto pilota industriale.

Dopo aver trattato con microonde il materiale residuo delle batterie, i ricercatori hanno notato che, conservato più a lungo del previsto in cella frigorifera, assumeva un colore violaceo inatteso.

Analisi successive, integrate dal supporto dell’intelligenza artificiale, hanno rivelato che quella sostanza poteva funzionare da catalizzatore. È nato così il “Battery-derived Malate” (Bat-Mal), la polvere che ha permesso l’esperimento.

Inserito in piccoli reattori cilindrici e scaldato dalla luce del sole fino a circa 120 °C, Bat-Mal ha attivato la trasformazione della CO2 in metano e monossido di carbonio. Secondo Roberto Fiorenza dell’Università di Catania, i risultati ottenuti finora sono incoraggianti. L’obiettivo ora è rendere il processo continuo e applicabile su scala industriale, soprattutto nei settori ad alte emissioni, in modo da catturare la CO2 in uscita e convertirla in energia riutilizzabile.

La scoperta potrebbe avere un doppio vantaggio: ridurre l’impatto ambientale delle emissioni climalteranti e dare una nuova vita agli scarti di un comparto in crescita come quello delle batterie. Il tema è particolarmente attuale in un momento in cui la domanda di accumulo energetico cresce di pari passo con la diffusione delle rinnovabili e dei veicoli elettrici, mentre la gestione dei rifiuti tecnologici rappresenta una sfida sempre più pressante. A quanto pare l’uso dell’AI potrebbe rendere più rapido il percorso, orientando i ricercatori verso applicazioni che altrimenti sarebbero rimaste inesplorate.