Produrre energia nello spazio e inviarla sulla Terra senza cavi: una visione a lungo considerata fantascienza sta lentamente prendendo forma, grazie a una nuova ondata di startup spaziali e a razzi in grado di portare in orbita carichi senza precedenti. È il caso di Space Solar, azienda britannica che guarda a un futuro alimentato da centrali solari orbitanti di dimensioni colossali.
L’idea di ricavare energia solare direttamente dallo spazio non è nuova. Negli anni Settanta la NASA aveva già immaginato un sistema da 10 chilometri in orbita capace di generare cinque gigawatt, ma i costi proibitivi e la tecnologia ancora immatura avevano relegato quel progetto nei cassetti. Oggi, però, le condizioni stanno cambiando: grazie a vettori spaziali più potenti e frequenti, come Starship di SpaceX o New Glenn di Blue Origin, il costo per trasportare infrastrutture complesse oltre l’atmosfera è diventato più sostenibile.
Space Solar intende sfruttare proprio queste nuove possibilità per lanciare Merlin, la sua prima centrale solare spaziale, entro il 2030. Lunga 400 metri – quanto quattro campi da calcio messi in fila – sarà in grado di trasmettere 30 megawatt di energia sotto forma di microonde dalla media orbita terrestre (MEO). Questo basterebbe per alimentare circa 30.000 abitazioni statunitensi, ma per l’azienda è solo un punto di partenza.
Il progetto Merlin è costruito secondo un design modulare: tutti i suoi componenti, compresi i robot per l’assemblaggio autonomo e il sistema per il trasferimento orbitale, potrebbero essere lanciati in un solo viaggio di Starship. Un risparmio notevole in termini di costi e logistica. Il peso complessivo della struttura sarà di circa 80 tonnellate, molto meno della Stazione Spaziale Internazionale, pur occupando una superficie ben più estesa.
Il futuro però si prospetta ancora più ambizioso. Space Solar ha già pianificato due evoluzioni del progetto: Kite, una piattaforma da 150 megawatt, e Eagle, un’enorme stazione larga 1,4 chilometri che dalla geostazionaria dovrebbe trasmettere ben 600 megawatt di energia. Per quest’ultima serviranno otto lanci di Starship, ma il potenziale è enorme, soprattutto per applicazioni civili e militari in aree isolate.
Il costo complessivo per sviluppare e costruire Merlin è stimato intorno agli 800 milioni di euro. Tuttavia, sono previste anche versioni più piccole e meno costose, pensate per clientela in zone remote o per usi strategici. Secondo Martin Soltau, CEO di Space Solar, i governi potrebbero sostenere questi progetti attraverso strumenti simili ai "Contracts for Difference" già adottati nel Regno Unito per incentivare l’energia eolica.
Attualmente l’azienda è alla ricerca di 11,6 milioni di euro per il suo round iniziale di finanziamento, incoraggiata anche dall’interesse manifestato da aziende energetiche e settori militari per le tecnologie collegate, come i pannelli fotovoltaici ultraleggeri e l’assemblaggio orbitale robotizzato.