L’energia eolica è tra le colonne portanti della transizione energetica globale. Ma dietro le turbine che producono elettricità pulita si nasconde una sfida ambientale spesso trascurata, ovvero lo smaltimento delle pale a fine vita. Realizzate perlopiù in compositi termoindurenti non riciclabili, queste strutture, che arrivano ad essere lunghe anche oltre 50 metri, diventano rifiuti complessi da gestire, generando quello che Bloomberg ha definito “il paradosso dell’eolico”, cioè energia verde che produce rifiuti grigi.
Negli ultimi anni, però, il settore sta cambiando rotta. Per merito dell’introduzione di nuovi compositi riciclabili e resine termoplastiche, la filiera eolica sta imboccando la strada dell’economia circolare. Materiali progettati per essere smontati e riutilizzati aprono infatti la possibilità di una produzione più sostenibile.
Un esempio concreto arriva da nlcomp, startup italiana nota per aver portato nel mondo della nautica i primi scafi realizzati con resine termoplastiche. Da quel primo passo in mare, l’azienda ha ampliato il raggio d’azione fino all’energia rinnovabile, sviluppando rComposite, un materiale innovativo con cui oggi si stanno sperimentando pale eoliche riciclabili. L’approccio non è rimasto confinato ai laboratori, perché nlcomp è stata recentemente protagonista della conferenza internazionale Wind Blade Materials Innovation and Sustainability a Istanbul ed è stata selezionata tra le innovazioni più promettenti del settore energy al JEC Paris 2025.
La visione “from the sea to industry” dell'azienda ha già portato risultati tangibili. Oltre alle imbarcazioni, rComposite è impiegato in diversi settori industriali, dalle componenti strutturali per impianti all’automotive e all’edilizia. I vantaggi sono molteplici, dalla filiera corta europea, alla riduzione dell’impronta di carbonio, fino alla possibilità di disassemblaggio e riciclo certificati da DNV secondo la norma ISO 14021.
Il percorso di crescita di nlcomp è sostenuto da un modello di innovazione aperta, che ha visto collaborazioni con cantieri prestigiosi come Cantiere del Pardo e Devoti Sailing. Non a caso, la società ha chiuso un recente round di investimento da oltre 600 mila euro guidato da Samer & Co Shipping, con la partecipazione di CDP Venture Capital e Zest, a conferma della solidità industriale del progetto.