Epic contro Apple, la guerra non si placa: scende in campo l'investitore Y Combinator

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HDblog.it Aug 22, 2025 · 1 min read
Epic contro Apple, la guerra non si placa: scende in campo l'investitore Y Combinator
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Il braccio di ferro legale tra Apple ed Epic Games per le politiche dell’App Store continua. Dopo che il CEO di Epic Tim Sweeney a fine luglio aveva definito "illegali" le ultime mosse di Cupertino ora la società di venture capital Y Combinato, ha presentato una dichiarazione di 24 pagine a sostegno degli sviluppatori, e dunque della posizione di Epic, definendo la commissione del 30% di Apple una "tassa anticoncorrenziale” che ha storicamente bloccato l’ingresso e la crescita di startup innovative.

Secondo il documento, depositato nell’ambito del ricorso presentato da Apple contro una sentenza che ne condanna le politiche, la riduzione della commissione al 15% per le app con ricavi inferiori al milione di dollari annui è definita “irrisoria” e “un errore di arrotondamento”. Y Combinator sostiene che le startup ambiscano ad una crescita esponenziale e superiore a quella soglia in breve tempo, rendendo di fatto il beneficio temporaneo e marginale.

L’argomento centrale è che una trattenuta del 30% sui ricavi può fare la differenza tra un’azienda in grado di assumere, reinvestire e scalare e una che fatica a sopravvivere. Il fondo cita il termine “Apple Tax” ben dieci volte nel testo, sottolineando come la possibilità di bypassare le regole dell’App Store - resa possibile da recenti misure antitrust - abbia finalmente aperto opportunità di investimento prima impensabili.

La posizione di Y Combinator appare però parziale. Il documento ignora volutamente il fatto che Apple riduca la commissione al 15% anche per gli abbonamenti dopo il primo anno, e non menziona che Epic Games - azienda in cui Y Combinator ha investito - applica politiche simili (12% oltre il milione di dollari). Una contraddizione evidente: perché il 12% di Epic è accettabile mentre il 15% di Apple dovrebbe essere azzerato?

La richiesta effettiva è chiara: gli sviluppatori terzi dovrebbero beneficiare della piattaforma Apple senza contribuire ai suoi costi, un approccio che ignora deliberatamente il valore del marketplace globale creato da Cupertino. La prossima tappa è fissata per il 21 ottobre 2025, con le argomentazioni orali. Il caso potrebbe ridefinire non solo il futuro dell’App Store, ma gli equilibri di potere tra piattaforme e innovazione.