L'Australia ha trattenuto il fiato per un momento che attendeva da oltre cinquant'anni. Dallo spazioporto orbitale di Bowen, nel Queensland, si è alzato in volo il razzo Eris, il primo veicolo orbitale interamente progettato e costruito su suolo australiano. Un traguardo storico, che segna il ritorno del paese nelle competizioni per l'accesso allo spazio, un'arena che non calcava dal lontano ottobre del 1971, quando un razzo britannico lanciò un satellite dal poligono di Woomera. Dietro questa ambiziosa impresa c'è Gilmour Space, un'azienda fondata nel 2015 dai fratelli Adam e James Gilmour con l'obiettivo di trasformare l'Australia in un attore di primo piano nel settore spaziale.
Il debutto di Eris, un razzo alto 25 metri progettato per trasportare fino a 215 chilogrammi di carico utile, era carico di aspettative. Tuttavia, non tutto è andato secondo i piani. Pochi istanti dopo aver lasciato la rampa di lancio, il razzo ha iniziato a inclinarsi pericolosamente, scivolando di lato in una traiettoria anomala che ha ricordato ad alcuni osservatori un analogo incidente occorso all'azienda californiana Astra nel 2021. La sua corsa verso il cielo si è interrotta bruscamente dopo appena 14 secondi, concludendosi con un impatto al suolo.
Nonostante il volo sia stato brevissimo, i motori hanno continuato a funzionare per un totale di 23 secondi. Eppure, tra i circa 200 dipendenti di Gilmour Space non c'è aria di sconfitta. L'azienda ha accolto l'esito con ottimismo, sottolineando come questo fosse un volo di prova e come ogni singolo istante abbia fornito dati preziosissimi.
"Oggi, Eris è diventato il primo razzo orbitale #AustralianMade a essere lanciato dal suolo australiano", ha comunicato l'azienda. "Un grande passo per la nostra capacità di lancio. Il team è al sicuro, i dati sono nelle nostre mani, e gli occhi sono già puntati sul TestFlight 2". Dopotutto, il successo al primo tentativo è un evento rarissimo nel mondo dei lanciatori.
Il cammino verso questo storico giorno è stato inoltre tutt'altro che semplice, segnato da una serie di rinvii. Un primo tentativo a marzo era stato cancellato a causa del ciclone tropicale Alfred, mentre a maggio un imprevisto picco di corrente elettrica aveva causato l'apertura accidentale dell'ogiva protettiva del carico utile. Infine, le avverse condizioni meteorologiche avevano ulteriormente posticipato il lancio fino a questa fatidica giornata di luglio. Questo primo, breve volo non è dunque una fine, ma un fondamentale capitolo di apprendimento nella nuova avventura spaziale australiana.