Il 2 giugno 2025 l’Etna ha nuovamente mostrato la sua forza, offrendo uno spettacolo impressionante. L’eruzione ha colto di sorpresa residenti e turisti sull’isola di Sicilia, che si sono visti costretti ad abbandonare in fretta le zone vicine al vulcano. Secondo le prime stime, si tratta della più intensa manifestazione del vulcano dal 2014, una lunga pausa per uno dei giganti geologici più attivi al mondo.
A rendere ancora più evidente la portata dell’evento sono le immagini provenienti dal programma europeo Copernicus, in particolare dai satelliti Sentinel-2 e Sentinel-5P. La foto satellitare condivisa dall'ESA mostra con chiarezza la colonna di fumo e cenere che si è innalzata sopra il cratere sud-est del vulcano, mentre flussi lavici scorrevano lungo le pendici. Guardiamola nella versione integrale.
L’Osservatorio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha confermato che una parte del fianco nord del cratere sud-est ha subito un parziale cedimento, un fenomeno che potrebbe aumentare ulteriormente l’intensità dell’attività eruttiva. Fortunatamente, al momento non si registrano feriti, ma le autorità locali hanno invitato alla prudenza, soprattutto nei comuni limitrofi come Zafferana Etnea e Nicolosi.
Il fenomeno ha attirato l’attenzione internazionale anche per le sue implicazioni ambientali. L’eruzione potrebbe temporaneamente influenzare la qualità dell’aria e i voli aerei nella zona, come spesso accade in casi simili. Alcuni esperti hanno evidenziato come l’attività dell’Etna rappresenti un laboratorio naturale a cielo aperto per lo studio della dinamica vulcanica mediterranea, ma sottolineano anche la necessità di un monitoraggio continuo e avanzato per prevenire eventuali rischi.