Le stelle, anche dopo la loro morte, possono lasciare un segno tangibile sulla Terra. Nuove ricerche suggeriscono che le supernove — le colossali esplosioni che segnano la fine della vita di alcune stelle — abbiano provocato cambiamenti ambientali improvvisi nella storia del nostro pianeta. In particolare, sembra che antichi episodi di raffreddamento globale possano essere stati innescati da radiazioni cosmiche di origine stellare.
Attraverso modelli teorici basati su dati astronomici, è stato possibile simulare l’effetto della radiazione di una supernova sull’atmosfera terrestre. Una forte emissione di fotoni ad alta energia, proveniente da un’esplosione distante centinaia di anni luce, potrebbe ridurre lo strato di ozono e degradare il metano nella stratosfera. Questo processo indebolirebbe l’effetto serra, abbassando la temperatura globale e aumentando l’esposizione della superficie terrestre ai raggi ultravioletti.
Questi fenomeni non solo comprometterebbero la vita vegetale e animale, ma potrebbero generare una serie di effetti a catena: incendi boschivi, mutamenti nei cicli stagionali e difficoltà nella sopravvivenza di interi ecosistemi.
Per verificare la presenza di simili eventi nel passato, l’attenzione si è spostata dagli strumenti spaziali al cuore della Terra stessa. Gli anelli di accrescimento degli alberi, infatti, rappresentano una testimonianza diretta delle condizioni atmosferiche di migliaia di anni fa. In particolare, livelli insolitamente alti di carbonio‑14 — un isotopo radioattivo prodotto dall’interazione tra radiazioni cosmiche e atmosfera — sono stati rilevati in 11 momenti diversi negli ultimi 15.000 anni. La distribuzione temporale di questi picchi sembra coincidere con periodi di raffreddamento climatico documentati.
Tuttavia, non si può ancora escludere che tali variazioni siano state causate da eventi solari estremi, come gigantesche tempeste geomagnetiche. Per rafforzare l’ipotesi legata alle supernove, i dati provenienti dagli alberi dovranno essere confrontati con altre evidenze geologiche, come le carote di ghiaccio o i sedimenti oceanici.
Guardando al futuro, una delle stelle sotto osservazione è Betelgeuse, un’enorme gigante rossa situata a circa 700 anni luce dalla Terra. Gli scienziati ritengono che questa stella possa esplodere come supernova entro i prossimi 100.000 anni. Anche se tale evento non sarebbe letale per il nostro pianeta, le ripercussioni climatiche e ambientali potrebbero essere significative.