Il gruppo di ricercatori di sicurezza noto come Silent Push ha esposto negli scorsi giorni una rete di pirateria IPTV di proporzioni enormi, distribuita su oltre 1.100 domini e circa 10.000 indirizzi IP, attiva da anni e che include contenuti provenienti da oltre 20 grandi marchi dello streaming, tra cui Amazon Prime Video, Disney+, Netflix, Apple TV Plus, HBO, Formula 1 e numerosi altri. I dati e le prove raccolte per l’indagine sono molteplici e piuttosto solidi, anche se il messaggio tra le righe che servirà l’intervento di organizzazioni anti-pirateria e delle autorità per concretizzare questo lavoro e portare offline la rete, che per il momento rimane operativa.
Silent Push osserva che l’indagine è stata possibile grazie al suo omonimo insieme di tool specifici per questo tipo di compiti. Una collezione di applicazioni e servizi per lo più già conosciuta, come il banale e fondamentale WHOIS, ma confezionati in un’interfaccia particolarmente avanzata e moderna, con il valore aggiunto di database molto approfonditi che permettono di ricostruire movimenti ed evoluzioni di domini anche parecchi anni nel passato. Secondo Silent Push, il tool permette di realizzare una mappa piuttosto precisa dell’intera rete IPTV combinando solo una manciata di tracce digitali.
A quanto pare il sito più famoso e conosciuto della rete è JVTVlive, che si vanta di operare su 2.000 server in 198 paesi, e i dati raccolti da Silent Push confermano la portata della struttura. I ricercatori dicono di aver identificato almeno un individuo e due società situati in Afghanistan, che con ogni probabilità sono il centro nevralgico dell’intera operazione. Il nome dell’individuo non è stato svelato pubblicamente, mentre le aziende sono XuiOne e Tiyan Software Development. Entrambi sono situati nella stessa città afghana, Herat, che è (o è stata per qualche anno passato) la location di registrazione per alcuni domini che fanno parte della rete.
Resta da capire quanto sia possibile e realistico per le autorità internazionali colpire in Afghanistan, Paese per lo più isolato dal resto del mondo e ostile, sotto il controllo dei talebani ormai da qualche anno - per non parlare del fatto che è tra i più poveri al mondo, e tecnologicamente piuttosto arretrato. Detto questo, smantellare la rete di server internazionali non dovrebbe essere un’operazione impossibile. Bisognerà valutare l’evoluzione della situazione.