L'idea di un vasto oceano nascosto sotto la spessa crosta di ghiaccio di Europa, una delle lune più affascinanti di Giove, riceve oggi una spinta decisiva grazie alle ultime osservazioni del telescopio spaziale James Webb (JWST). Per decenni, gli scienziati hanno immaginato la superficie di questo mondo come un guscio immobile e silenzioso. Le nuove immagini, tuttavia, dipingono un quadro molto diverso: un ambiente dinamico, attivo e tutt'altro che congelato nel tempo.
Al centro di questa nuova ondata di scoperte ci sono i cosiddetti "terreni caotici", regioni altamente perturbate dove enormi blocchi di ghiaccio sembrano essersi spezzati, spostati e ricongelati in posizioni disordinate. Queste aree, in particolare una denominata Tara Regio, si stanno rivelando delle preziose finestre sull'interno della luna.
È proprio qui che la chimica si fa, per usare le parole dei ricercatori, "strana ed eccitante". Il telescopio Webb ha rilevato in queste zone una concentrazione insolitamente alta di biossido di carbonio (CO₂). La particolarità di questa scoperta risiede nel fatto che il CO₂ è instabile nell'ambiente di Europa, costantemente bombardato dalle particelle cariche provenienti dalla magnetosfera di Giove.
La sua presenza, quindi, suggerisce che si tratti di depositi geologicamente recenti, portati in superficie da processi attivi provenienti dall'interno. Questa teoria è supportata dal fatto che la sua distribuzione non è uniforme, come ci si aspetterebbe se la sua origine fosse esterna, ad esempio da meteoriti. Un altro intrigante tassello del puzzle è la presenza di un isotopo raro, il carbonio-13 (¹³CO₂), la cui origine è difficile da spiegare se non ipotizzando che provenga dall'oceano sotterraneo.
Tecnologia 03 Lug
Ujjwal Raut, del Southwest Research Institute e coautore dello studio, ha affermato che i dati indicano con forza come ciò che si osserva debba provenire dall'interno, forse da un oceano situato a quasi 30 chilometri di profondità. Questa attività geologica suggerisce anche che la superficie sia più porosa e, in alcune zone, sufficientemente "calda" da permettere al ghiaccio di ricristallizzare rapidamente.
Studi di laboratorio hanno infatti dimostrato come la radiazione intensa su Europa tenda a trasformare il normale ghiaccio cristallino in una forma disordinata, nota come ghiaccio amorfo. Il fatto che il JWST abbia rilevato ghiaccio cristallino proprio in queste aree caotiche, insieme a tracce di cloruro di sodio (il comune sale da cucina) e perossido di idrogeno, rafforza l'idea di un ciclo continuo tra l'oceano nascosto e la superficie.
Queste scoperte arrivano mentre la missione Europa Clipper della NASA è già in viaggio verso il sistema gioviano, con arrivo previsto per aprile 2030, pronta a indagare da vicino i misteri di questo mondo oceanico.