Eva Mikula: la donna tra i segreti della Uno Bianca, ora chiede scuse davanti alle telecamere di Belve Crime

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(La redazione di fem) Jun 09, 2025 · 3 mins read
Eva Mikula: la donna tra i segreti della Uno Bianca, ora chiede scuse davanti alle telecamere di Belve Crime
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Dal 10 giugno su Rai2 prende il via Belve Crime, il nuovo programma di Francesca Fagnani che racconta i volti della cronaca nera italiana. Nella prima puntata, accanto a Massimo Bossetti e Tamara Ianni, arriva Eva Mikula, la donna che per due anni è stata accanto a Fabio Savi, uno dei membri della sanguinosa banda della Uno Bianca. Per decenni etichettata come “complice”, oggi rivendica il suo ruolo da protagonista nella fine di quell’incubo. Una storia controversa, segnata da accuse, rifiuti e un desiderio mai sopito di riabilitazione pubblica.

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Nel cuore oscuro della Uno Bianca: Belve Crime parte da Eva Mikula

Tra il 1987 e il 1994, l’Italia fu sconvolta da una serie di rapine e agguati efferati messi in atto dalla famigerata banda della Uno Bianca, responsabile della morte di 24 persone e del ferimento di altre 114. Alla guida del gruppo criminale c’erano i fratelli Savi, tre agenti della Polizia che usarono la loro posizione per colpire indisturbati.

Tra le pieghe di questa storia oscura, un nome ha continuato a circolare, spesso in bilico tra mistero e sospetto: Eva Mikula. Fisico minuto, accento dell’Est, sguardo tagliente: fu per due anni la compagna di Fabio Savi, il più violento e instabile tra i tre fratelli.

Mikula non fu mai coinvolta direttamente nei crimini, ma il fatto di essere presente al momento dell’arresto, nel 1994, e la sua vicinanza affettiva a uno dei protagonisti della strage la trasformarono per molti nell’“infiltrata silenziosa”, o nella complice inconsapevole. Lei, invece, ha sempre sostenuto di essere stata una vittima. “La banda fu arrestata grazie a me”, ha dichiarato, rivendicando un ruolo attivo nella collaborazione con gli inquirenti.

Dall’ombra mediatica al salotto di Francesca Fagnani

Dopo anni di silenzio e di apparizioni sporadiche, Eva Mikula torna ora davanti alle telecamere per raccontare la sua verità nello studio di Belve Crime, il nuovo programma di Francesca Fagnani su Rai2. Nella puntata d’esordio, Mikula ripercorre i giorni accanto a Savi e la sua lotta personale per uscire dall’etichetta ingombrante di “complice”.

Durante l’intervista, il confronto con Fagnani si fa teso e diretto. Mikula non arretra di un passo: respinge ogni accusa di opportunismo e anzi accusa i familiari delle vittime di averla “insultata per trent’anni”, arrivando a definire questa persecuzione mediatica “una forma di istigazione al suicidio”.

Fagnani la incalza, rievocando anche la controversa richiesta – respinta – di entrare nell’Associazione delle vittime della Uno Bianca. Mikula replica duramente: “Non vogliono che io parli, rovino il loro decoro. Ma io voglio raccontare la mia verità”.

Reality show, rifiuti e rivendicazioni: la battaglia pubblica di Eva Mikula

Negli anni, Eva Mikula ha cercato di rientrare nel discorso pubblico in vari modi, tra cui la discussa partecipazione a un reality, La Talpa, poi saltata. La sua motivazione? “Quel gioco mi avrebbe dato finalmente uno spazio per spiegarmi”.

Eppure, Mikula insiste: non cerca fama, ma legittimazione. “A chi deve delle scuse?”, le chiede Fagnani. “Le attendo. Dai familiari delle vittime”, risponde. Un’affermazione che ha già scatenato polemiche, ma che rappresenta il cuore della narrazione che Eva Mikula ha scelto: non è lei a dover chiedere perdono, ma il contrario.

Chi è davvero Eva Mikula: l’identità dietro lo stigma

Nata in Romania nel 1975, Mikula arriva in Italia da giovanissima. Ha una storia familiare complessa e un passato segnato da instabilità. Incontra Fabio Savi nei primi anni ’90 e si lega a lui in una relazione passionale ma tossica, dalla quale dice di aver cercato più volte di liberarsi.

Dopo l’arresto della banda, è stata condannata solo per uso di documenti falsi e sottrazione di denaro, non per complicità nei crimini. Ma il marchio mediatico di “fidanzata del mostro” è rimasto, inchiodandola a un ruolo da cui, dopo trent’anni, chiede ora di uscire.

Perché guardare Belve Crime: una serie di interviste che cambiano la narrazione

La forza di Belve Crime non sta solo nei casi di cronaca nera affrontati, ma nel modo in cui Francesca Fagnani riesce a scavare nei personaggi, anche quelli più controversi. Eva Mikula, insieme a Massimo Bossetti e Tamara Ianni, apre questa serie di ritratti psicologici e morali al limite della legalità e dell’etica.