Fallito il secondo tentativo di ispace: Resilience si schianta sulla Luna

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HDblog.it Jun 06, 2025 · 3 mins read
Fallito il secondo tentativo di ispace: Resilience si schianta sulla Luna
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Il secondo tentativo del gruppo giapponese ispace di far atterrare un proprio veicolo sulla Luna si è concluso con un nuovo fallimento. Dopo l’insuccesso della missione HAKUTO-R Mission 1 nel 2023, anche il lander Resilience della Missione 2 non è riuscito a raggiungere integro la superficie lunare. La comunicazione con il veicolo si è interrotta bruscamente a soli 90 secondi dall’atterraggio previsto, lasciando poco spazio ai dubbi: la missione è andata perduta.

Il veicolo aveva iniziato la sua discesa il 5 giugno alle 21:17 ora italiana, puntando a un’area del Mare Frigoris, a circa 60,5° di latitudine nord e 4,6° di longitudine ovest, un’area poco distante da quella dove il predecessore aveva fallito. Tutto sembrava procedere correttamente: deorbitazione avvenuta, assetto orientato, propulsione attiva. Ma poco dopo, i dati telemetrici hanno mostrato una rapida e incontrollata perdita di quota, seguita da un improvviso silenzio. L’ultima lettura segnava il lander a soli 52 metri dalla superficie, poi un valore assurdo: –300 metri, come se avesse "superato" il suolo.

Un colpo duro per ispace, che questa volta aveva tentato di correggere gli errori della missione precedente. Il primo HAKUTO-R era precipitato a causa di una valutazione errata dei dati dell’altimetro: un errore software aveva interpretato correttamente il passaggio sopra una parete craterica, ma il computer aveva respinto quei dati come anomali, lasciando il veicolo a fluttuare nel vuoto fino all’esaurimento del carburante. Con Resilience, l’azienda aveva rivisitato e migliorato il progetto, ma i problemi non sono stati del tutto risolti.

La missione aveva preso il via il 15 gennaio 2025 con un lancio condiviso su un Falcon 9 insieme al lander americano Blue Ghost di Firefly Aerospace. Dopo una lunga traiettoria che includeva un sorvolo lunare a febbraio e un’orbita molto ampia, Resilience era finalmente entrato in orbita lunare il 6 maggio. Dopo settimane di aggiustamenti orbitali, si era stabilizzato a circa 100 km di altitudine, pronto per tentare lo storico sbarco.

Se tutto fosse andato come da programma, Resilience sarebbe stato solo il secondo lander lunare commerciale pienamente operativo mai arrivato sulla superficie del nostro satellite, e il secondo veicolo giapponese, dopo SLIM, a riuscirci. A bordo trasportava una serie di payload internazionali, tra cui il piccolo rover Tenacious, costruito in Lussemburgo e considerato il primo rover lunare europeo. Il piccolo esploratore da 5 kg avrebbe dovuto esplorare i dintorni e depositare una casetta d’arte scandinava in miniatura, la Moonhouse, oltre a raccogliere campioni di regolite per fotografarli per conto della NASA.

La missione trasportava anche esperimenti per la produzione di cibo, un elettrolizzatore per generare ossigeno dall’acqua e una sonda per misurare le radiazioni lunari sviluppata a Taiwan. Un oggetto simbolico del carico era un disco della memoria con 275 lingue umane, fornito dall’UNESCO per preservare il patrimonio culturale terrestre nello spazio, ispirato ai celebri "Golden Records" delle missioni Voyager.

Resilience era stato pensato per garantire continuità di comunicazione grazie alla posizione scelta e all’uso di pannelli solari capaci di fornire fino a 350 watt. Dopo l’atterraggio, avrebbe dovuto fungere da relay per Tenacious e consentire lo svolgimento delle attività scientifiche previste.

Nonostante il fallimento, ispace guarda già avanti. La sede americana della società, a Denver, sta lavorando a un nuovo lander chiamato APEX 1.0, che dovrebbe volare nel 2027 verso il lato nascosto della Luna, come parte del programma NASA per i servizi commerciali di carico lunare. La corsa alla Luna, dunque, continua: tra missioni pubbliche e private, la nuova era dell’esplorazione lunare è solo all’inizio, anche se fatta di successi e battute d’arresto.