Negli ultimi mesi i progressi della robotica umanoide stanno facendo sempre più parlare di sé, soprattutto quando le macchine iniziano a cimentarsi con attività che, fino a poco tempo fa, sembravano esclusivamente umane. È il caso di Figure 02, il robot sviluppato dall’azienda californiana Figure, che ha recentemente mostrato una nuova abilità: caricare una lavastoviglie con la stessa attenzione che userebbe una persona.
La dimostrazione non è un episodio isolato. Lo stesso robot, infatti, aveva già attirato l’attenzione con altre mansioni domestiche come piegare asciugamani, sistemare pacchi e persino inserire i capi nel cestello della lavatrice. La particolarità non sta solo nelle azioni svolte, ma nel modo in cui vengono apprese: nessun algoritmo dedicato per ogni compito, nessuna ingegnerizzazione specifica, ma un unico modello generale, chiamato Helix, che permette al robot di imparare nuove abilità osservando e adattandosi ai dati raccolti.
Caricare una lavastoviglie, apparentemente banale per noi, rappresenta invece una sfida complessa per una macchina. Il robot deve afferrare oggetti fragili come piatti e bicchieri senza romperli, ruotarli e posizionarli in spazi con margini di errore minimi, spesso nell’ordine dei centimetri. Figure 02, grazie al modello Helix, è riuscito a superare questo ostacolo dimostrando precisione nelle prese e capacità di adattamento anche a carichi differenti.
Il segreto di questa evoluzione risiede nella tecnologia alla base: il cosiddetto modello Vision-Language-Action (VLA), una rete che combina la comprensione visiva e linguistica con la capacità di agire. In questo modo il robot non solo interpreta ciò che vede, ma collega immediatamente le informazioni a un’azione pratica, come prendere un bicchiere e sistemarlo nel cestello della lavastoviglie. La stessa architettura gli ha permesso di imparare a piegare asciugamani in base a comandi vocali o a gestire pacchi in linea di montaggio, senza necessità di riprogettare ogni volta il software.
Il progetto Helix è stato svelato all’inizio dell’anno e da allora Figure 02 ha compiuto progressi costanti, tanto che video diffusi online hanno suscitato grande curiosità. L’amministratore delegato Brett Adcock ha condiviso sui social clip che mostrano il robot all’opera con i lavori di casa, stimolando dibattiti su quanto tempo manchi a un’assistenza robotica diffusa nella vita quotidiana.
Naturalmente, l’obiettivo finale non è solo sistemare piatti o biancheria, ma arrivare a un robot in grado di supportare le persone in più contesti: dalle faccende domestiche alla logistica, fino a scenari lavorativi complessi. Ogni nuova abilità appresa da Figure 02 rappresenta un tassello verso macchine capaci di gestire compiti diversi senza bisogno di essere riprogrammate da zero.
La prospettiva di un “maggiordomo robotico” non è ancora dietro l’angolo. Mancano funzioni come l’aspirazione della polvere, il portar fuori la spazzatura o il riordino completo di un ambiente. Tuttavia, vedere un umanoide sistemare i piatti in lavastoviglie senza romperli né farli cadere suggerisce che il confine tra fantascienza e realtà quotidiana stia diventando sempre più sottile.