Nei giorni scorsi, c'è stato un incontro molto particolare nello spazio, un appuntamento tra un pianeta infuocato e una sonda spaziale. Stiamo parlando di JUICE, il "Jupiter Icy Moons Explorer" dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), che ha completato con successo il suo sorvolo ravvicinato di Venere. Un passaggio che non è stato una visita di cortesia, ma una manovra strategica, fondamentale per dare una "spinta" alla sonda e indirizzarla verso la sua vera destinazione: il sistema di Giove.
Per chi si interroga sul perché una sonda diretta verso il gigante gassoso debba passare per Venere, la risposta è il metodo usato per raggiungere velocemente la destinazione, che sebbene possa sembrare controintuitivo, non è una linea retta ma prevede un complesso balletto gravitazionale tra i vari corpi celesti. Utilizzando l'attrazione gravitazionale di pianeti come Venere e la Terra (che la sonda incontrerà di nuovo nel 2026 e nel 2029), gli ingegneri riescono a dare slancio alla sonda, una sorta di "fionda cosmica" che le permette di raggiungere la sua meta senza consumare tutto il propellente. Un approccio efficiente che rende possibili viaggi di questa portata, nonostante il suo peso di circa 6.000 chilogrammi.
Ecco la simulazione video del passaggio ravvicinato condivisa dall'ESA.
A causa del calore estremo dell'atmosfera del pianeta, gli operatori hanno dovuto spegnere i sensori di JUICE, che ha addirittura utilizzato la sua antenna principale come scudo termico. Questo significa che, purtroppo, non sono state prodotte nuove immagini da condividere con il pubblico. È un piccolo prezzo da pagare per un viaggio che promette di svelare misteri enormi. La sonda, che dovrebbe raggiungere Giove nel luglio 2031, avrà il compito di studiare non solo il pianeta gigante, ma anche tre delle sue lune ghiacciate: Ganimede, Callisto ed Europa. Queste lune, in particolare Europa, sono considerate i candidati più probabili per ospitare oceani sotterranei e, di conseguenza, la vita al di fuori della Terra.
La strada per Giove è ancora lunga, ma l'avventura di JUICE si è già scontrata con alcune problematiche A luglio, la sonda ha sofferto un piccolo problema di comunicazione, risolto dopo venti ore di intensa attività da parte del team di controllo a terra.