Mentre il mondo corre verso nuove frontiere tecnologiche, in alcune carceri americane (e, fino a poco tempo fa, anche in Giappone) il tempo sembra essersi fermato. È il caso del New Jersey State Prison, dove i detenuti continuano a combattere le proprie battaglie legali affidandosi ai floppy, dispositivi obsoleti con una capacità ridicola di soli 1,44 MB ciascuno. Chi sta scontando una pena può avere in cella un massimo di 20 floppy disk, poiché le chiavette USB sono rigidamente vietate.
La notizia arriva da Jorge Luis Alvarado in un recente articolo pubblicato sul Prison Journalism Project. Nelle sue parole emerge il disagio di dover coordinare la difesa legale in un contesto dove il divario digitale penalizza profondamente chi sta cercando di dimostrare la propria innocenza o presentare un ricorso in tempi utili. I documenti che gli avvocati inviano su chiavetta devono prima essere trasferiti, spesso su più floppy disk, utilizzando un computer dedicato nella biblioteca legale del carcere. Si tratta di una procedura che può richiedere giorni, e dove ogni minuto conta soprattutto quando si parla di appelli legali.
Pur comprendendo la necessità di mantenere un certo controllo tecnologico in questi ambienti, il divieto delle chiavette USB appare sempre più anacronistico. È dal 2011 che non vengono più prodotti nuovi floppy disk, dopo che anche Sony ha interrotto la produzione. Le limitazioni non sono solo pratiche, ma rischiano di compromettere i diritti dei detenuti: file legali che superano 1,44 MB devono essere suddivisi su più supporti, con un inevitabile rischio di errori e corruzione dei dati. E i "floppy disk si corrompono facilmente”, sottolinea Alvarado, costringendo i detenuti a occupare parte del limitatissimo spazio a disposizione solo per i backup.
Se da un lato è comprensibile la cautela nell’introdurre tecnologie moderne in carcere, dall’altro diventa sempre più importante garantire mezzi adeguati per difendere i propri diritti, considerando che, secondo alcune ricerche, tra il 4 e il 6% dei detenuti statunitensi potrebbe essere innocente: insomma, il tempo non dovrebbe essere nemico di chi cerca giustizia.