Nel 2025, la Cina continua a spingere con decisione sul fronte delle energie rinnovabili, in particolare sul fotovoltaico, nel quadro dei propri impegni climatici: ridurre le emissioni entro la fine del decennio e raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060. Le nuove direttive dell’ente energetico nazionale promuovono un approccio più orientato al mercato, favorendo l’autoconsumo e limitando la pressione sulla rete elettrica. Nonostante il venir meno dell’accesso garantito alla rete per molti impianti commerciali e industriali, il solare distribuito si conferma un settore in crescita.
Le previsioni per il secondo trimestre restano positive. Secondo Rystad Energy, nel 2025 si potrebbero installare complessivamente 130 GW, di cui 92 GW da progetti su tetti aziendali e 38 GW da impianti residenziali. Tuttavia, l’applicazione delle regole varia tra le province. Alcune, come Jiangsu e Guangdong, mostrano maggiore flessibilità; altre, come Mongolia Interna e Jilin, richiedono alti livelli di autoconsumo, fino al 90%, ostacolando l’espansione del fotovoltaico commerciale in quei territori.
In regioni come Hubei e Shandong, l’energia prodotta in eccesso deve essere immessa nei mercati elettrici, una misura che punta a integrare le rinnovabili nei meccanismi di prezzo. Strumenti come i certificati verdi e il carbon trading stanno ampliando le opportunità economiche per gli operatori del settore.