Legambiente ha pubblicato il report "Comuni ricicloni", un documento che racconta il 2025 della raccolta differenziata in Italia. Il dato più evidente, e purtroppo non positivo, è il calo dei cosiddetti comuni "Rifiuti free", ovvero quelli in cui ciascun abitante genera meno di 75 kg di indifferenziato all'anno: nel 2024 (qui i dettagli) erano 698, nel 2025 si scende a 663, cioè all'8,4% del totale. Occorre, insomma, un cambio di passo per estendere il più possibile a livello nazionale le pratiche sostenibili.
Il 64% dei comuni "Rifiuti free" sono nel nord Italia (424), il 31,5% nel sud Italia (209) e solo una piccola percentuale (nemmeno il 5%, 30 comuni) sono invece in centro Italia. La regione più virtuosa è il Veneto con ben 161 comuni Rifiuti free, segue la Lombardia con 107 e la Campania con 84 amministrazioni. Da segnalare l'ingresso di Nuoro nel novero dei capoluoghi Rifiuti free, con Treviso, Pordenone e Trento, e sono stati premiati anche molti piccoli comuni virtuosi divisi per fascia di abitanti.
Quest'anno, per la prima volta, Legambiente con la collaborazione dell’Osservatorio Appalti Verdi ha premiato i comuni più attenti agli acquisti pubblici verdi (o GPP, Green Public Procurement, politica con cui si favorisce lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso gli acquisti pubblici) e ai criteri ambientali minimi (o CAM, requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, per individuare soluzioni, prodotti o servizi migliori sotto il profilo ambientale lungo l'intero ciclo di vita).
Premiate le amministrazioni di Cesena, il miglior capoluogo con il 100% di performance GPP dal momento che nei bandi 2024 ha applicato tutti i criteri e i CAM, e di Bareggio, il comune (non capoluogo) in provincia di Milano che si è distinto per il 95% di GPP. In generale, Legambiente rileva che su 585 comuni analizzati, la performance GPP media è stata del 56%, e che solo il 5% dei comuni monitora gli acquisti "verdi" (percentuale che sale al 21% restringendo l'analisi ai soli capoluoghi) e che solo il 4% ha in organico un referente GPP (si sale al 9% tra i capoluoghi).