Galassie ellittiche primordiali ridisegnano il Big Bang

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HDblog.it Jun 14, 2025 · 2 mins read
Galassie ellittiche primordiali ridisegnano il Big Bang
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Un gruppo di scienziati dell’Università di Bonn, in collaborazione con colleghi di Praga e Nanchino, ha messo in discussione la forza del fondo cosmico a microonde (CMB), quel bagliore residuo del Big Bang che da sempre rappresenta l’evidenza più solida del nostro modello cosmologico. I loro calcoli indicano che la luminosità di questo “bagliore cosmico” potrebbe essere sovrastimata, aprendo possibilità alternative alla spiegazione tradizionale.

Secondo il modello corrente, l’universo ha avuto inizio 13,8 miliardi di anni fa. Dopo la “ricombinazione”, quando elettroni e protoni si sono uniti per formare atomi neutri 380 000 anni post‑Big Bang, la radiazione ha cominciato il suo viaggio attraverso lo spazio. A oggi, quei fotoni costituiscono il CMB, la testimonianza vivente dell’alba cosmica.

Il punto di svolta arriva dall’analisi delle galassie ellittiche primordiali – veri e propri colossi con centinaia di miliardi di stelle – che si formarono rapidamente, in poche centinaia di milioni di anni. Fabrizio Kroupa dell’Università di Bonn (e Università Carolina di Praga) e la ricercatrice Eda Gjergo di Nanchino hanno calcolato che l’intensa attività nucleare di queste galassie avrebbe generato una luminosità elevatissima. Tale radiazione, secondo i loro modelli, non solo è ancora misurabile oggi, ma potrebbe essere responsabile di almeno l’1,4 % (e forse di gran parte) del CMB che osserviamo.

Ciò significa che una parte significativa del presunto bagliore residuo del Big Bang potrebbe invece derivare dall’aggregazione luminosa di queste antiche galassie ellittiche. Ebbene, anche un contributo dell’1,4 % risulta sufficiente a far vacillare i calcoli che interpretano le leggere anisotropie della CMB – variazioni nell’intensità su scala di millesimi di punto percentuale – come prova della distribuzione irregolare del gas primordiale. Eppure, proprio quell’irregolarità è stata la base per spiegare la formazione di galassie e stelle.

Se una quota rilevante della radiazione rilevata proviene da altri fenomeni, allora la storia cosmica – così come la conosciamo – va almeno in parte riscritta. A questo punto, sarà essenziale approfondire le simulazioni e i confronti con le osservazioni reali.

Il lavoro, intitolato “The impact of early massive galaxy formation on the cosmic microwave background” di Eda Gjergo e Pavel Kroupa, è stato pubblicato il 6 maggio 2025 su Nuclear Physics. È stato finanziato dalla National Natural Science Foundation of China e dal programma DAAD per gli scambi con l’Europa orientale.

Questi raffinati calcoli potrebbero aprire una nuova via nella cosmologia moderna, offrendo una visione più articolata delle prime fasi evolutive dell’universo. Non si parla di rivoluzione, ma di una buona dose di revisione all’orizzonte, che pone interrogativi profondi su quale sostanza reale costituisca il bagliore cosmico osservato.