Per adesso si tratta di un caso isolato, ma una prima allerta nel quartier generale di Samsung a Seul deve essere suonata. Sta facendo notizia il rigonfiamento anomalo della batteria di un Galaxy Ring che ha costretto un cliente in ospedale. Nulla di particolarmente grave, ma la vicenda raccontata su X da @zoneoftech gli è costata un volo aereo e un brutto ematoma al dito su cui lo indossava, con annessa visita in ospedale.
L'aspetto forse più preoccupante è che il rigonfiamento alla batteria di Galaxy Ring riguarda un prodotto che è sul mercato da poco: in Italia è arrivato un anno fa, l'utente in questione lo ha comprato a gennaio. Le batterie si usurano, e in alcuni casi il fenomeno può causare un aumento di volume, un rigonfiamento: accade da anni con i notebook e gli smartphone ed è inevitabile che accada anche con gli indossabili come Galaxy Ring. Non si scappa.
Un fenomeno fisico causato dall'usura, l'aspetto singolare è che la batteria si sia usurata tanto da gonfiarsi dopo pochissimi mesi, nove nel caso dell'utente. Ci sono comunque delle attenuanti: @zoneoftech, Daniel, è stato onesto nell'ammettere di aver usato l'anello senza troppi riguardi. L'innesco dell'anomalia potrebbe essere stato l'immersione in acqua di mare, salata: vero che Galaxy Ring è resistente alle immersioni fino a 10 atmosfere e certificato IP68, ma si parla in ogni caso di acqua dolce. Il sale corrode, e qualsiasi azienda - Samsung inclusa - raccomanda un lavaggio del dispositivo in acqua dolce dopo un bagno in quella salata.
E a questo bisogna aggiungere il fatto che la batteria del suo Galaxy Ring è probabile che fosse difettosa fin dall'inizio: non è mai andato nemmeno lontanamente vicino all'autonomia di 7 giorni dichiarata da Samsung, con una ricarica riusciva a coprire circa un giorno e mezzo. E se si tiene a mente che Galaxy Ring non ha display né notifiche, non ci sono molti modi per metterlo sotto stress facendolo consumare molto più del previsto. La disavventura è costata all'utente il volo di rientro dallo Snapdragon Summit alle Hawaii (è successo durante l'imbarco) e una visita in ospedale per il dolore e per rimuovere l'anello.
Samsung non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche. Certo è che si tratta di una di quelle vicende in cui ha senso andare in fondo: va bene il difetto, va bene l'uso non conforme, ma un dispositivo da tenere al dito con 9 mesi di vita deve rimanere sempre piuttosto sicuro. "Non indosserò più un anello smart", ha giurato Daniel.