Gas dei fornelli, un rischio per la salute tra le mura domestiche

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HDblog.it Jun 30, 2025 · 2 mins read
Gas dei fornelli, un rischio per la salute tra le mura domestiche
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In Italia, si stima che ogni dodici mesi circa dodicimila persone perdano la vita per le emissioni prodotte dal gas utilizzato nelle abitazioni. È un numero inquietante, spesso trascurato, che dimostra come le nostre case, simbolo di protezione e comfort, possano in realtà diventare un pericolo silenzioso per la salute.

I più colpiti sono i bambini. Diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato che cucinare con il gas incrementa di circa il 42 % la probabilità di sviluppare asma in età pediatrica, a causa dell’accumulo negli ambienti chiusi di biossido di azoto, particolato fine e altre sostanze nocive. L’Organizzazione Mondiale della Sanità e la Commissione Europea indicano ormai l’inquinamento indoor come uno dei principali fattori di rischio per le malattie respiratorie croniche nei più piccoli.

Da queste considerazioni prende avvio il convegno “Famiglie: Sicurezza, Efficientamento Energetico e Sostenibilità”, organizzato dall’alleanza Famiglie nel Sole, che riunisce Obiettivo Famiglia/Federcasalinghe, ANTA, Adiconsum, Casa del Consumatore, Federcentri e Assoutenti, con l’obiettivo di tutelare diritti, benessere e salute dei cittadini a partire dagli spazi domestici.

Sul piano della lotta all’inquinamento domestico da gas, il nostro Paese, insieme a Romania e Grecia, è tuttora in ritardo rispetto ad altre nazioni europee, nonostante soluzioni pratiche e sostenibili siano già disponibili. Secondo Assoutenti è indispensabile avviare una trasformazione culturale, energetica e sociale che rimetta al centro le famiglie.

L’abitazione di domani sarà non solo efficiente, ma anche intelligente e partecipata. Sempre più persone stanno diventando prosumer: non si limitano a consumare energia, ma la producono e la gestiscono in modo consapevole. Installare un pannello fotovoltaico sul balcone, entrare in una comunità energetica rinnovabile o controllare i consumi con dispositivi smart non è più un sogno irrealizzabile, bensì un’opportunità concreta.

Assumere il ruolo di prosumer significa ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e dalle oscillazioni dei prezzi, garantire maggiore autonomia energetica alla propria famiglia, contribuire alla giustizia ambientale e alla lotta contro la povertà energetica, oltre a creare abitazioni più sane e resilienti, capaci di proteggere anche i soggetti più fragili.

Perché però questa transizione risulti inclusiva ed efficace, è necessario rendere gli incentivi accessibili anche ai nuclei con reddito medio‑basso, semplificare le detrazioni fiscali, ideare strumenti finanziari solidali e proporzionati e promuovere una vera educazione all’efficienza energetica nelle scuole, nei quartieri e sui media.

Il progetto Famiglie nel Sole nasce proprio con questo scopo: superare il modello abitativo basato sul gas, ridurre i rischi sanitari legati alla sua combustione in casa e favorire la diffusione delle energie rinnovabili, con particolare attenzione al fotovoltaico domestico.

L’utilizzo del gas può invece trovare una collocazione più appropriata nel settore industriale, dove ragioni tecniche ed economiche lo rendono ancora giustificabile. Insistere sul suo impiego per i bisogni domestici significa rallentare la transizione e mantenere un legame ormai obsoleto tra gas ed energia elettrica. Solo un deciso disaccoppiamento strutturale tra queste due risorse potrà garantire un futuro energetico più sicuro, sostenibile e democratico.

Una casa che non inquina, che produce da sé l’energia e che tutela la salute dei suoi abitanti è la casa ideale verso cui dobbiamo tendere.