Gemini diventerà l'assistente predefinito su Android grazie a questa modifica

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HDblog.it Jun 27, 2025 · 1 min read
Gemini diventerà l'assistente predefinito su Android grazie a questa modifica
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Sino ad oggi, gli utenti Android che hanno iniziato a utilizzare l'assistente Gemini di Google si sono trovati di fronte a un compromesso scomodo: per sfruttare le sue capacità di interazione con il telefono, come avviare chiamate o inviare messaggi, era di fatto necessario acconsentire all'uso delle proprie conversazioni per l'addestramento dei modelli di intelligenza artificiale di Google. Chi sceglieva di disattivare questa condivisione per tutelare la propria privacy, si vedeva precluse le funzionalità più pratiche dell'assistente.

Questo dilemma sta per concludersi. A partire dal prossimo 7 luglio, Google implementerà un aggiornamento che separerà nettamente le due cose. Sarà finalmente possibile disattivare l'impostazione "Attività delle app Gemini" - negando così il consenso all'uso dei dati per il training dell'AI - senza però perdere la capacità dell'assistente di eseguire comandi sul dispositivo.

In pratica, si potrà chiedere a Gemini di impostare una sveglia o di inviare un messaggio su WhatsApp con la garanzia che quella conversazione non verrà rivista o utilizzata per migliorare i prodotti Google. L'azienda stessa, in una nota chiarificatrice inviata ad Android Authority, ha confermato che questa modifica è "un bene per gli utenti" e che con l'impostazione disattivata, le chat non vengono utilizzate per l'addestramento.

L'unica eccezione menzionata riguarda la sicurezza: Google ha precisato che, indipendentemente dall'impostazione scelta, le conversazioni verranno comunque salvate temporaneamente per un massimo di 72 ore per sole finalità di monitoraggio della sicurezza del servizio.

Questa modifica, che rende l'assistente AI di Google più rispettoso delle scelte sulla privacy, è un passo fondamentale e necessario in vista della sua completa integrazione come sostituto di Google Assistant su Android, prevista entro la fine dell'anno. Offre finalmente agli utenti un livello di controllo che prima era assente, non costringendoli più a barattare la privacy per la piena funzionalità.