Ruby Doyle, una giovane australiana di 22 anni, non immaginava che una semplice foto scattata in vacanza a Singapore avrebbe scatenato un acceso confronto generazionale, eppure quello che vi vogliamo raccontare potrebbe essere un chiaro esempio disegna di come cambiano le abitudini da generazione a generazione. O forse no, ma prima di giudicare spieghiamo i fatti.
Tutto è iniziato con un video su TikTok pubblicato sul suo profilo (@rubsjean), in cui ha messo a confronto due scatti che la ritraggono con il compagno davanti all’hotel Marina Bay Sands. Due immagini simili, ma profondamente diverse: una è luminosa, ben composta, e mostra chiaramente lo sfondo iconico; l’altra appare meno curata, con l’hotel parzialmente tagliato. La prima è stata scattata da un ragazzo della Generazione Z, la seconda da un adulto appartenente alla Generazione X.
Il confronto ha attirato rapidamente l’attenzione degli utenti della piattaforma, accumulando oltre 600.000 visualizzazioni nel momento in cui stiamo scrivendo. Sebbene tale opinione possa risultare divisiva, in molti hanno notato in questo esempio un chiaro segno di come lo stile fotografico possa variare in base all’età. Eccole a seguire.
Secondo Ruby, tutto dipende dal modo in cui ciascuna generazione è cresciuta con la tecnologia:
“Chi fa parte della Gen X tende a non preoccuparsi troppo di come appaiono le persone nella foto, mentre la Gen Z punta tutto sul far risaltare i soggetti nel miglior modo possibile”.
La questione è stata presa a cuore da diverse testate, e secondo alcuni non è solo una questione estetica, ma anche culturale. Come fa notare Newsweek, chi è nato tra il 1965 e il 1980 è cresciuto con le fotocamere analogiche e un numero limitato di scatti a disposizione. Ogni foto andava pensata, inquadrata e scattata con cautela, per poi finire stampata in un album. I nati dopo il 1997, invece, hanno sempre avuto uno smartphone in tasca e conoscono la fotografia come un gesto quotidiano, spesso effimero, legato ai social network.
Nel mezzo si trovano i Millennials, nati tra il 1981 e il 1996. e Ruby li descrive come una generazione “ibrida”, capace di oscillare tra l’approccio più metodico della Gen X e quello più visivo e dinamico della Gen Z.
Il confronto ha anche aperto una riflessione più ampia sul significato delle foto oggi. Sembra quasi che per la Gen X le foto rappresentino ancora frammenti di ricordi da custodire; per la Gen Z, siano istantanee da condividere, curate nei minimi dettagli per apparire al meglio su Instagram o TikTok. Ecco che, se questo si dimostrasse verso, il valore della composizione, la luce e lo sfondo diventano parte integrante della narrazione visiva, cambiando drasticamente in base alle generazioni.
Ruby ha più volte sottolineato che la sua intenzione non era di criticare nessuno, ma solo di mostrare in modo leggero quanto le piccole differenze generazionali possano emergere anche da un gesto semplice come chiedere a qualcuno di scattare una foto. E il web ha risposto con curiosità e ironia, facendo del suo post un piccolo caso virale. E voi che ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.