Geotermia superprofonda, Quaise Energy fora 118 metri di granito con le onde

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HDblog.it Sep 20, 2025 · 2 mins read
Geotermia superprofonda, Quaise Energy fora 118 metri di granito con le onde
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Una startup statunitense ha mostrato in Texas un’innovazione che potrebbe aprire la strada a una nuova era dell’energia geotermica. Quaise Energy, con sede in Massachusetts, ha infatti organizzato la prima dimostrazione pubblica del suo sistema di perforazione a onde millimetriche, capace di vaporizzare il granito senza alcun contatto fisico. Nel corso del test, svolto il 4 settembre in una cava di Marble Falls, il dispositivo ha raggiunto una profondità di 118 metri, stabilendo un primato assoluto per questa tecnologia.

Un centinaio di invitati hanno potuto assistere all’evento, osservando in diretta il foro e i dati tecnici trasmessi sul campo. Attraverso una telecamera calata nella perforazione, si è potuta apprezzare la transizione tra i primi strati di terreno e le pareti uniformi del granito, ridotte in cenere grigia dalle onde elettromagnetiche generate da un “gyrotron”, lo strumento che produce le micro-onde concentrate. Il processo, del tutto diverso dalle trivellazioni meccaniche tradizionali, apre prospettive concrete per raggiungere zone sotterranee molto più calde e profonde, dove si concentra un’enorme riserva di energia.

La compagnia ha voluto sottolineare che l’obiettivo non è quello di diventare un’impresa di trivellazione, ma di energia. “Vogliamo rendere la geotermia il motore della transizione energetica”, ha spiegato Carlos Araque, CEO e cofondatore. L’idea è infatti quella di sostituire gradualmente combustibili fossili e nucleare con una fonte pulita e virtualmente inesauribile, utilizzando il calore già presente nel sottosuolo.

Negli ultimi mesi Quaise ha condotto prove progressive. Prima quattro metri in laboratorio, poi dieci appena fuori, quindi quaranta metri con una piattaforma petrolifera vicino a Houston. Fino a quest’ultimo traguardo, definito dagli ingegneri “oltre le aspettative”. La velocità raggiunta, fino a cinque metri all’ora, rappresenta un salto notevole rispetto alla media di 0,1 metri all’ora ottenuta con sistemi convenzionali quando si lavora sul granito, una delle rocce più dure al mondo.

Il prossimo passo sarà spingersi dieci volte più in profondità, cercando di arrivare a un chilometro già nei prossimi mesi. Non si tratta solo di una prova tecnica: servono infatti parametri di stabilità e controllo della traiettoria, fondamentali per immaginare applicazioni su scala industriale. Come ha spiegato Emilie Williams, responsabile del gruppo di test, i prossimi esperimenti punteranno anche a verificare la rettilineità del foro e ad aumentare ulteriormente la velocità.

Se il progetto proseguirà con successo, sarà possibile raggiungere le zone supercalde del sottosuolo terrestre, dove la temperatura e la pressione permettono di produrre energia con un’efficienza paragonabile, e forse superiore, alle attuali centrali a gas e carbone.