ROMA – “Non possiamo più tollerare chi alimenta l’escalation e strumentalizza la popolazione di Gaza. Per questo motivo manderemo le navi italiane a mitragliare la Global Sumud Flotilla!”, ha dichiarato pochi minuti fa il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso di una conferenza stampa alla quale ha invitato una nutrita rappresentanza di piante grasse.
Le dichiarazioni di Meloni si inseriscono in un quadro più ampio che, negli ultimi giorni, ha visto – non con poche sorprese – l’appoggio incondizionato a Gaza da parte del governo italiano. Una posizione comunicata da pochissimo e, secondo gli analisti, maturata dopo alcuni colloqui tra una delegazione di Ministri, alti funzionari ed Enzo Iacchetti. Il governo italiano, d’accordo con la comunità internazionale, avrebbe addirittura creato una task force per evitare che nella zona possano sorgere tensioni a causa di ONG, volontari e personale medico e paramedico, i quali, con le loro azioni, rappresentano da sempre l’ostacolo più grande a un accordo di pace in Palestina.
Tornando alla Flotilla, il Presidente del Consiglio, coadiuvato dal busto di Crosetto, ha tuonato che non è accettabile che i cittadini di Gaza vengano minacciati da un convoglio disarmato di 500 civili pronto a far detonare degli aiuti umanitari, provando a forzare un blocco navale illegittimo. Per questo motivo il nostro Paese manderà tre fregate della marina militare italiana a mitragliare la Flotilla: la Nina, la Pinta e la Figlia della Lupa.
Meloni ha infine precisato: “Le navi italiane apriranno il fuoco sulla Flotilla tra 72 ore esatte, a meno che l’equipaggio non accetterà le 21 condizioni del governo, in particolare la numero 17: fasse li cazzi sua”.
Alfonso Biondi
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