Dopo un anno di stop e valutazioni tecniche, il programma missilistico ipersonico AGM-183A ARRW (Air-Launched Rapid Response Weapon) torna al centro delle strategie militari statunitensi. L’annuncio è arrivato direttamente dal capo di Stato Maggiore dell’US Air Force, il generale David Allvin, che ha confermato l’intenzione di includere il progetto nel bilancio per l’anno fiscale 2026. L’obiettivo è quello di dotare le forze aeree di una nuova capacità di attacco aereo ipersonico, in grado di colpire rapidamente bersagli a lunga distanza.
Il missile ARRW è progettato per essere lanciato da aerei da combattimento e bombardieri, ed è classificato come un’arma “boost-glide”. In pratica, utilizza un razzo per raggiungere altitudini quasi spaziali, per poi planare verso l’obiettivo a una velocità superiore a Mach 5, cioè oltre 6.000 chilometri orari. Questo tipo di tecnologia consente manovre in volo che rendono estremamente difficile l’intercettazione da parte dei sistemi di difesa esistenti.
Nonostante il suo potenziale, il programma ha incontrato numerosi ostacoli. Dopo una serie di test iniziati nel 2022, culminati in una campagna di voli sperimentali nel 2023, i risultati sono stati contrastanti. Alcuni test sono stati dichiarati riusciti, ma altri, come quello di marzo 2023, non hanno soddisfatto le aspettative. Nel 2024, un rapporto del Pentagono ha evidenziato criticità legate alla mancanza di infrastrutture e alla difficoltà di raccolta dati fondamentali durante i voli di prova. Queste incertezze hanno spinto l’Air Force a non includere il programma ARRW nella richiesta di bilancio 2025, lasciando il futuro dell’iniziativa temporaneamente in sospeso.
Parallelamente, l’attenzione si è spostata su un altro progetto ipersonico, l’HACM (Hypersonic Attack Cruise Missile), un missile da crociera sviluppato con una configurazione diversa e con una tabella di marcia più chiara: i test di volo inizieranno a breve e la produzione è prevista per il 2027. Secondo Allvin, entrambi i programmi faranno parte della strategia a lungo termine per garantire la superiorità aerea contro potenziali avversari con capacità tecnologiche avanzate.
Nonostante le difficoltà, l’interesse del Dipartimento della Difesa nei confronti delle armi ipersoniche rimane alto. Oltre a garantire tempi di risposta rapidissimi, questi sistemi rappresentano una sfida diretta ai modelli attuali di deterrenza e difesa. Il programma ARRW, nato da un contratto iniziale da 480 milioni di dollari (circa 443 milioni di euro) siglato con Lockheed Martin nel 2018, ha completato la fase di prototipazione rapida nell’agosto 2024. Ora, con un rilancio previsto per il 2026, si punta a completare lo sviluppo, rafforzare la produzione e assicurarsi scorte sufficienti per far fronte a un eventuale conflitto ad alta intensità.
Nel frattempo, l’Air Force mira anche a sviluppare armi a lungo raggio che siano economiche e rimpiazzabili rapidamente, in linea con l’evoluzione delle dottrine militari contemporanee. Le armi ipersoniche, come sottolineato da diverse simulazioni strategiche, sono ormai considerate elementi centrali della futura architettura di guerra aerea.