Secondo le ultime analisi provenienti dalla filiera produttiva, infatti, Xiaomi avrebbe operato un significativo taglio di circa il 20% al suo piano di spedizioni per la nuova serie di smartphone flagship Xiaomi 17. L'obiettivo iniziale, che si attestava intorno ai 10 milioni di unità, è stato rivisto al ribasso, con il rischio che le vendite totali possano scendere al di sotto degli 8 milioni di pezzi registrati dalla precedente serie Xiaomi 15.
La causa principale di questa revisione sarebbe la domanda più debole del previsto per il modello Xiaomi 17 standard, inizialmente previsto come il motore delle vendite con una quota del 50-55% sul totale della serie, ma che in realtà starebbe registrando una performance molto al di sotto delle aspettative, attestandosi solo al 15-20%. Sebbene i modelli Pro e Pro Max stiano ricevendo ordini incrementali, questi non sono sufficienti a compensare il crollo della versione standard.
Uno dei fattori chiave che ha penalizzato lo Xiaomi 17 base è la concorrenza più forte del previsto da parte del modello standard di iPhone 17 di Apple sul cruciale mercato cinese.
Guardando al 2026, le sfide per Xiaomi nel segmento premium non sembrano diminuire. L'azienda dovrà affrontare un'Apple in piena ripresa in Cina, con un nuovo iPhone atteso nella prima metà dell'anno (probabilmente il 17e) e una nuova serie di punta nella seconda. Inoltre, si prevede che Huawei possa diventare un concorrente più agguerrito, qualora riuscisse a risolvere i problemi di compatibilità delle app del suo sistema operativo HarmonyOS NEXT.
Il prossimo banco di prova per la serie Xiaomi 17 saranno le vendite durante la cosiddetta Golden Week della festa nazionale cinese. Se i risultati non dovessero migliorare, Xiaomi potrebbe essere costretta a ridurre i prezzi di alcuni modelli per stimolare la domanda. Per il lungo termine, il ritorno alla crescita nel segmento premium dipenderà dalla strategia che l'azienda adotterà per la futura serie Xiaomi 18 e, soprattutto, dalla sua roadmap per l'intelligenza artificiale on-device, un fattore sempre più decisivo per competere ai massimi livelli.