Durante la conferenza online dedicata a GNOME, il GUADEC 2020, è stata discussa la possibilità di avviare GNOME OS su hardware vero.
Ma cos’è GNOME OS, e perché prima non si poteva usare su hardware vero?
Semplicemente, essa è una distribuzione dedicata al testing delle versioni bleeding-edge di GNOME. Pertanto, possiede solo il software necessario per essere avviato su una macchina virtuale.
Ma, nel corso di 7 anni (la distro è nata nel 2013), il progetto ha allargato i suoi orizzonti, ed adesso si pone come un sistema operativo moderno e facile da utilizzare, pur rimanendo costantemente aggiornato.
I dettagli tecnici di GNOME OS
GNOME OS utilizza la maggioranza dei tool forniti dal progetto SystemD, tra quali systemd-boot, usato per eseguire l’avvio da BIOS UEFI, a posto del classico GRUB. Inoltre, come server grafico, la distro utilizza Wayland e XWayland, non possiede un gestore dei pacchetti “tradizionale” come apt o pacman, ma opta direttamente per Flatpak, che fornisce pacchetti utilizzabili su qualsiasi distribuzione, e impiega OSTree per fornire update ai componenti base del sistema.
GNOME OS al momento non ha alcun installer grafico (ma ne è pianificata l’aggiunta), e funziona su alcuni dispositivi ARM64 (come il Pinebook Pro e Raspberry Pi 4) e in generale sui processori x86_64 (anche se, ironicamente, non sono riuscito a farlo partire sul mio portatile).
Chi è curioso riguardo al progetto può dare un’occhiata ai sorgenti ed ai commit sul GitLab di GNOME, e se possedete un Pinebook Pro potete seguire queste istruzioni per installarlo e configurarlo. Mentre, se cercate qualcosa di concreto, magari anche con un laptop dedicato, vi consiglio di dare un’occhiata al nostro articolo sul KDE Slimbook, il laptop targato KDE.
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