Google annuncia SynthID Detector, un tool che riconosce i contenuti AI

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HDblog.it May 21, 2025 · 1 min read
Google annuncia SynthID Detector, un tool che riconosce i contenuti AI
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L'intelligenza artificiale genera risultati sempre più credibili. Dalle immagini, ai video, l'AI dimostra ogni giorno di più di aver imparato il "mestiere", e di conseguenza la linea che separa i contenuti palesemente reali e quelli partoriti dalla tecnologia è sempre più sottile e sfumata. Dunque al crescere della credibilità dei risultati e della diffusione dell'AI, cresce anche l'esigenza di strumenti che permettono di distinguere cosa è reale da cosa invece è stato generato da una macchina.

Google ha annunciato così all'I/O 2025 SynthID Detector, uno strumento che nasce proprio per identificare in modo rapido ed efficiente i contenuti generati dall'intelligenza artificiale di Google. SynthID Detector offre diverse modalità di rilevazione e si pone a presidio della trasparenza, un elemento essenziale in un contesto come quello attuale che vede la generazione di media in rapida evoluzione ed espansione. Il software di Google può anche evidenziare quali parti del contenuto hanno maggiori probabilità di essere state filigranate con SynthID.

SynthID non è uno strumento nuovo, è stato lanciato allo scorso I/O come sistema di watermarking digitale per garantire la tracciabilità di ciò che viene creato con l'AI. L'intenzione di combattere la disinformazione e aumentare la trasparenza nell'utilizzo dell'IA si rinnova con Detector, strumento lanciato adesso che consente di caricare un'immagine, una traccia audio, un video o un testo, e se c'è lo zampino di uno strumento AI di Google il tool evidenzia all'utente le parti del contenuto con le maggiori probabilità di essere state generate artificialmente.

Per l'audio SynthID Detector individua segmenti specifici in cui viene rilevata una filigrana, mentre per le immagini indica le aree in cui è più probabile che ci sia una filigrana. Google ha iniziato a distribuire il nuovo strumento oggi ai primi tester, successivamente il rollout sarà su larga scala. Giornalisti, professionisti dei media e ricercatori possono aggiungersi alla lista d'attesa per accedere al SynthID Detector.