Google Deepmind: ecco l'AI per robot che funziona anche senza internet

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HDblog.it Jun 24, 2025 · 2 mins read
Google Deepmind: ecco l'AI per robot che funziona anche senza internet
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Google DeepMind ha presentato una versione del suo modello di intelligenza artificiale per la robotica capace di funzionare interamente sul dispositivo, eliminando la necessità di una connessione a internet. Questa innovazione apre le porte a scenari inediti per l'automazione, specialmente in ambienti con connettività limitata o dove la sicurezza dei dati è una priorità assoluta. Il nuovo modello, una variante del già noto Gemini Robotics, è stato ottimizzato per essere sufficientemente leggero ed efficiente da poter essere eseguito direttamente sull'hardware del robot.

L'approccio consente ai robot di elaborare comandi, comprendere l'ambiente circostante e compiere azioni complesse in modo autonomo, senza dipendere da un collegamento cloud. Questo non solo aumenta la velocità di reazione, ma risolve anche potenziali problemi di privacy e sicurezza, poiché i dati sensibili raccolti dai sensori del robot vengono processati localmente. Si pensi ad applicazioni in ambito sanitario o in aziende con rigidi protocolli di sicurezza, dove la trasmissione di dati all'esterno potrebbe rappresentare un rischio.

Carolina Parada, responsabile della robotica presso Google DeepMind, ha spiegato che, sebbene il modello ibrido che sfrutta sia il cloud che l'elaborazione locale rimanga il più potente, le prestazioni di questa versione "offline" si sono rivelate sorprendentemente elevate. "Lo considero un modello di partenza o una soluzione ideale per applicazioni con scarsa connettività", ha affermato. Le capacità sono notevoli: il sistema può eseguire diversi compiti fin da subito e adattarsi a nuove situazioni con un numero relativamente basso di dimostrazioni, tra 50 e 100.

Un aspetto interessante del processo di addestramento è la sua generalizzabilità. Inizialmente, il modello è stato istruito utilizzando esclusivamente il robot ALOHA di Google. Successivamente, però, è stato adattato con successo a macchine con architetture molto diverse, come il robot umanoide Apollo di Apptronik e il braccio robotico collaborativo Franka FR3. Quest'ultimo, ad esempio, ha dimostrato di poter gestire oggetti e scenari mai visti prima, completando compiti di assemblaggio su un nastro industriale che richiedono notevole precisione e destrezza.

Per accelerare l'adozione e la sperimentazione, Google ha anche rilasciato un kit di sviluppo software (SDK) dedicato. Questo strumento permetterà a un gruppo selezionato di sviluppatori e ricercatori di testare, valutare e perfezionare il modello per le proprie specifiche esigenze, segnando un passo importante per la trasparenza e la collaborazione nel campo dei modelli di linguaggio-visione-azione (VLA) di DeepMind. L'azienda continua a lavorare per mitigare i rischi legati alla sicurezza, garantendo che l'interazione tra questi robot avanzati e l'ambiente circostante avvenga sempre in modo controllato e sicuro.