Google dichiara guerra alle immagini intime non consensuali sul web

https://www.hdblog.it/google/articoli/n632009/google-contro-deepfake-espliciti/

HDblog.it Sep 18, 2025 · 2 mins read
Google dichiara guerra alle immagini intime non consensuali sul web
Share this

Google ha annunciato un passo ulteriore nella lotta alla diffusione di immagini intime non consensuali (NCII) sul web. Il colosso di Mountain View ha comunicato che collaborerà con StopNCII.org, una piattaforma gratuita sviluppata dal South West Grid for Learning (SWGfL), organizzazione benefica con sede nel Regno Unito, già sostenuta da realtà come Meta, Microsoft, TikTok, Reddit e Snapchat.

La novità riguarda in particolare il motore di ricerca: Google inizierà a utilizzare le impronte digitali crittografiche (hash) di StopNCII per identificare e bloccare foto e video intimi diffusi senza consenso. Questi hash sono generati con l’aiuto delle persone direttamente colpite, che possono caricare immagini compromettenti sulla piattaforma in forma sicura e anonima. In questo modo si crea un “impronta” univoca del file, senza dover condividere pubblicamente il contenuto.

L’approccio basato sulla stessa tecnologia può rilevare immagini manipolate o deepfake pornografici realizzati con strumenti di intelligenza artificiale, un fenomeno purtroppo in crescita. Le aziende partner, tra cui ora Google, possono confrontare gli hash con i file caricati sulle loro piattaforme e rimuovere i contenuti che violano le proprie policy.

Il problema delle immagini intime condivise senza consenso è noto da anni, ma negli ultimi tempi ha assunto nuove dimensioni. Da un lato, la rapidità con cui i contenuti si diffondono online moltiplica il danno per le persone coinvolte; dall’altro, l’arrivo dei sistemi di AI generativa ha reso più semplice e veloce produrre video e foto false ma estremamente realistiche. Google, nel suo annuncio, ha spiegato di voler ridurre il peso emotivo e burocratico che spesso ricade sulle vittime, costrette a segnalare manualmente i contenuti uno a uno.

Negli anni l’azienda ha già introdotto strumenti per chiedere la rimozione dalle ricerche di contenuti NCII e modificato gli algoritmi per limitarne la diffusione, ma la collaborazione con StopNCII rappresenta un passo più deciso, perché sposta l’attenzione dalla sola reazione alla prevenzione.

Anche Microsoft aveva annunciato già nel 2024 un programma simile per Bing, mentre Meta ha sostenuto il lancio di StopNCII sin dal 2021 insieme a oltre 50 organizzazioni non governative. L’idea è quella di creare una rete di protezione che renda sempre più difficile far circolare immagini intime senza consenso, indipendentemente dal sito o dal social su cui vengono pubblicate.

Le vittime di NCII subiscono spesso ripercussioni psicologiche pesanti, stigmatizzazione sociale e in alcuni casi danni professionali. Ridurre drasticamente la possibilità che questi contenuti restino visibili online significa, in pratica, restituire un po’ di controllo a chi lo ha perso contro la propria volontà.