Google ha finalmente chiarito un aspetto che per mesi aveva lasciato gli utenti di Gemini AI nel dubbio: i limiti quotidiani di utilizzo del servizio. Fino a poco tempo fa, infatti, nelle pagine di supporto si parlava in termini vaghi di “accesso limitato” o di un numero non meglio precisato di richieste che potevano essere bloccate per motivi tecnici. Ora, invece, è stato pubblicato un elenco preciso che differenzia i vari piani di abbonamento e stabilisce con chiarezza quante interazioni gratuite sono disponibili ogni giorno.
Chi usa Gemini 2.5 Pro senza abbonamento può inviare al massimo cinque prompt quotidiani. Con il piano AI Pro, la soglia sale a 100, mentre gli utenti che scelgono AI Ultra possono spingersi fino a 500. Anche per le altre funzionalità, Google ha introdotto paletti netti: le ricerche approfondite (Deep Research) sono limitate a cinque al giorno per chi resta nella versione gratuita, così come la creazione di immagini generate dall’AI non può superare le 100 unità. Chi ha esigenze più elevate può invece ottenere fino a 1.000 immagini giornaliere passando a un piano a pagamento.
Non va dimenticato che la generazione di contenuti tramite AI comporta consumi energetici e costi infrastrutturali importanti, come dimostrano diversi studi sul peso dei data center nell’equilibrio energetico globale. Stabilire un tetto preciso di richieste aiuta quindi sia a ridurre abusi, sia a garantire la sostenibilità tecnica del servizio.
L’approccio non è molto diverso da quello adottato da altri attori del settore. Anche OpenAI, con il recente rilascio di GPT-5, ha definito modalità di utilizzo differenziate tra utenti gratuiti e abbonati Pro. La novità introdotta da Google è però la chiarezza: non più limiti aleatori che lasciavano gli utenti nell’incertezza, ma numeri ben definiti e facilmente consultabili nella sezione dedicata dell’Help Center.
Per i creatori di contenuti e per chi usa l’AI in modo intensivo, i limiti gratuiti appaiono molto restrittivi e cinque prompt al giorno significano infatti un utilizzo estremamente ridotto, poco più che dimostrativo, ma è anche un modo ottimale per limitare l'uso indiscriminato di servizi che hanno un impatto non da poco sul nostro pianeta.