L’adozione di nomi ispirati ai primati, come lemuri e scimmie, è una novità: finora la serie Pixel ha seguito temi zoologici sempre diversi. Si partiti dal Pixel 6 dedicato agli uccelli, al Pixel 7 legato ai gatti, passando per cani (Pixel 8), rettili (Pixel 9), cavalli per gli imminenti Pixel 10 e a quanto orsi per l'undicesima serie in arrivo nel 2026: insomma, la gamma ha mantenuto un filo conduttore creativo che aiuta a distinguere ogni generazione.
Con la serie 12, Google farebbe il salto nei primati, un richiamo divertente che rende "Silverback", i gorilla di montagna, un appellativo azzeccato per il modello XL, ovvero il più imponente della lineup. "Sasquatch", nome folcloristico richiamante il leggendario Bigfoot, è invece il codice scelto per il Pixel 12 Pro, mentre "Cappuccino" anticipa il pieghevole Pixel 12 Pro Fold, suggerendo un dispositivo elegante e “cremoso” nelle funzionalità.
Al di là delle curiosità, però, il dato più interessante è che la strategia di prodotto firmata Google rimane stabile anche nel 2027: un modello entry‑level (Pixel 12), un flagship pro in due dimensioni (Pro e Pro XL) ed un pieghevole di lusso. Questa struttura, già rodata nelle generazioni precedenti, permette di coprire diverse fasce di mercato pur mantenendo un’identità unitaria.
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