In concomitanza con il rilascio del codice sorgente di Android 16 nell'Android Open Source Project (AOSP), avvenuto martedì scorso, Google ha introdotto un cambiamento significativo che ha generato preoccupazione nella comunità degli sviluppatori. A differenza degli anni precedenti, l'azienda non ha pubblicato i device tree e le repository hardware specifiche per i suoi dispositivi Pixel, componenti cruciali per gli sviluppatori di custom ROM.
Questa mossa ha immediatamente alimentato speculazioni online riguardo a un possibile, progressivo abbandono del progetto AOSP da parte di Google, tuttavia, Seang Chau, VP e General Manager di Android, ha smentito categoricamente queste voci mercoledì sera, affermando che "AOSP NON sta scomparendo" e ribadendo che Google rimane "impegnata a fornire aggiornamenti per AOSP".
Nonostante le rassicurazioni, la decisione di non rilasciare più il codice specifico per Pixel sembra essere intenzionale e parte di una nuova strategia. Google ha spiegato di voler offrire per AOSP un target di riferimento che sia indipendente da qualsiasi hardware specifico, inclusi quelli di Google. Questo ruolo di riferimento sarà ricoperto da "Cuttlefish" (disponibile su GitHub) e dai target GSI, che continueranno a essere disponibili per scopi di test e sviluppo.
Di fatto, pur confermando il suo impegno verso l'open source di Android, Google sta rendendo il percorso più arduo per gli sviluppatori di custom ROM. Senza le repository hardware dei Pixel - che includono i cevice tree, i driver binari e altro codice di adattamento - adattare le nuove versioni di Android a dispositivi specifici diventerà un processo molto più complesso e lungo. Questa scelta potrebbe avere implicazioni anche per i ricercatori di sicurezza, che spesso si basano su questi stessi codici per le loro analisi.
La strada per le custom ROM basate su Android 16 si preannuncia quindi più difficile, segnando un cambiamento importante nelle dinamiche tra Google e la comunità di sviluppatori indipendenti che ruota attorno ad AOSP.