Google riconosce i problemi di Home/Nest, ma la soluzione non arriverà tanto presto

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HDblog.it Jul 24, 2025 · 1 min read
Google riconosce i problemi di Home/Nest, ma la soluzione non arriverà tanto presto
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Il problema del calo di affidabilità dei dispositivi Google Home riscontrato nelle ultime settimane dagli utenti non accenna a diminuire, e pare che la soluzione sia ancora relativamente lontana. Il caso è un po’ esploso di recente perché Google ha annunciato un aumento dei prezzi degli abbonamenti Nest Aware, e quindi molte delle proteste dei clienti orbitavano attorno al concetto di “mi fai pagare di più per un servizio che sta continuando a peggiorare”. Nelle scorse ore Google ha rilasciato qualche dichiarazione ufficiale a riguardo, ma nulla di particolarmente specifico né tantomeno rassicurante.

Prima è intervenuto su Reddit l’account ufficiale del community manager in risposta a un post di proteste/segnalazione malfunzionamenti. La dichiarazione si limita a riconoscere l’esistenza di problemi ad “accedere ad alcuni dispositivi nell’app Google Home”, e a confermare che ci sarà un annuncio il prima possibile sulla questione. Sembra insomma piuttosto circoscritto.

Poco dopo, su Twitter, è arrivata una dichiarazione un po’ più articolata da parte del principale responsabile dell’intera divisione Google Home/Nest, Anish Kattukaran, che riconosce i problemi più in generale relativi all’intero ecosistema e ad Assistant. Kattukaran si scusa per i disagi e conferma l’impegno per risolvere la situazione: dice che il team sta lavorando già da un po’ a una soluzione definitiva, o quantomeno valida “a lungo termine”, e che ne sapremo di più quest’autunno.

Certo, meglio che niente, ma non si può fare a meno di osservare che l’autunno è ancora piuttosto lontano: nella migliore delle ipotesi, bisogna tollerare disservizi, disconnessioni, comandi ignorati, lentezza nelle risposte, automazioni non funzionanti e risposte sconclusionate ancora per due mesi; nella peggiore, oltre cinque mesi (perché l’annuncio di una soluzione non ne implica necessariamente una distribuzione immediata). Come sempre accade in situazioni come queste, c'è già chi promette e/o minaccia di passare alla concorrenza, anche se valutarne l'incidenza e l'effettiva magnitudine è sempre un po' complicato.