Dopo appena una settimana dal lancio di GPT-5, OpenAI ha fatto un passo indietro riportando GPT-4o tra le opzioni disponibili per gli abbonati a ChatGPT, compresi quelli con il piano Plus. L’annuncio, arrivato dal CEO Sam Altman, segue un’ondata di critiche che si è diffusa rapidamente sui social e nei forum, dove migliaia di utenti hanno espresso il disappunto per la rimozione del modello precedente senza preavviso.
Il ritorno di GPT-4o non era nei piani iniziali. OpenAI, lanciando GPT-5 il 7 agosto, aveva deciso di eliminare tutte le versioni precedenti con l’obiettivo dichiarato di semplificare l’esperienza d’uso. La scelta, però, ha avuto un effetto boomerang: su Reddit un thread dal titolo “GPT-5 is horrible” ha raccolto oltre 2.000 commenti in pochi giorni, trasformandosi in una delle contestazioni più accese nella storia di ChatGPT. Altman ha ammesso che l’azienda aveva “sottovalutato quanto certi aspetti di GPT-4o fossero importanti per gli utenti”.
Per placare le polemiche, oltre al ripristino di GPT-4o, OpenAI ha introdotto modifiche anche a GPT-5. La modalità “Thinking”, pensata per elaborazioni più complesse, passa da un limite di 200 messaggi settimanali a 3.000, con la possibilità di continuare a usare una versione “mini” una volta esaurito il plafond. Inoltre, sono stati aggiunti nuovi comandi di instradamento – “Auto”, “Fast” e “Thinking” – per permettere all’utente di scegliere direttamente il comportamento del modello.
Gli abbonati Pro avranno accesso in futuro anche ad altri modelli come o3, 4.1 e GPT-5 Thinking mini tramite un’opzione nelle impostazioni web. GPT-4.5 resterà invece riservato a loro, a causa dell’elevato costo di elaborazione.
Una parte consistente delle critiche riguardava lo “stile” di GPT-5. Molti utenti lo hanno descritto come più freddo e diretto rispetto al tono conversazionale di GPT-4o. Alcuni hanno persino parlato di un legame affettivo con il vecchio modello, definendolo “un amico perduto”. Altman ha assicurato che è in sviluppo un aggiornamento della personalità di GPT-5, con l’obiettivo di renderlo più “caldo” ma senza gli eccessi che a qualcuno risultavano fastidiosi in GPT-4o.
Il lancio di GPT-5 era stato già turbato da problemi tecnici: un sistema di selezione automatica delle varianti aveva smistato quasi tutte le richieste verso le versioni meno performanti, e una serie di grafici mostrati durante la presentazione si è rivelata fuorviante, errore che lo stesso Altman ha definito un “mega chart screwup”.