Harvard crea un esoscheletro soffice per il supporto delle braccia

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HDblog.it Aug 25, 2025 · 1 min read
Harvard crea un esoscheletro soffice per il supporto delle braccia
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Un gruppo di ingegneri dell’Università di Harvard ha messo a punto un dispositivo indossabile in grado di assistere i movimenti delle persone con difficoltà motorie agli arti superiori. Si tratta di una giacca robotica morbida, ossia un vero e proprio esocheletro progettato per adattarsi al corpo e rispondere in tempo reale alle intenzioni motorie dell’utente. Si punta a fornire supporto in azioni quotidiane come mangiare o bere, ma anche a offrire un potenziale beneficio riabilitativo per chi ha subito danni neurologici, come i pazienti colpiti da ictus o quelli affetti da SLA.

La novità del progetto sta nell’integrazione tra modelli fisici e intelligenza artificiale. Il team della Harvard John A. Paulson School of Engineering and Applied Sciences, in collaborazione con il Massachusetts General Hospital e la Harvard Medical School, ha infatti combinato due approcci: un modello fisico basato sull’isteresi, utile a rendere il controllo più trasparente e naturale, e un modello di machine learning capace di riconoscere le intenzioni motorie grazie a sensori applicati su spalla e braccio. Questi dati vengono elaborati in tempo reale per modulare l’assistenza, riducendo lo sforzo richiesto nei movimenti.

Nei test condotti su cinque persone reduci da ictus e quattro pazienti con SLA, il dispositivo ha riconosciuto con il 94,2% di precisione i movimenti della spalla, anche a fronte di minime variazioni di angolo. Inoltre, l’energia necessaria per abbassare il braccio è stata ridotta di circa un terzo rispetto alle versioni precedenti del sistema.

Oltre alla riduzione della fatica, l'esoscheletro ha migliorato la qualità dei movimenti: gli utenti hanno registrato un aumento dell’ampiezza di movimento di spalla, gomito e polso, con una diminuzione fino al 25% delle compensazioni del tronco e un incremento di oltre il 50% dell’efficienza dei movimenti della mano.

Per i pazienti con SLA, la priorità rimane il comfort e la possibilità di adattare il dispositivo alle esigenze personali. «La personalizzazione è fondamentale per favorire l’indipendenza funzionale e migliorare la qualità della vita», ha sottolineato Sabrina Paganoni, neurologa specialista della malattia.