Hollow Knight: Silksong è finalmente disponibile da ormai qualche giorno e, superato l'hype iniziale per l'attesissimo titolo di Team Cherry, cominciano ad emergere le prime critiche nei confronti del gioco.
Una di quelle più rumorose riguarda la scarsa qualità della traduzione offerta in cinese semplificato che ha provocato le ire dei parlanti, a causa dell'utilizzo di termini imprecisi, linguaggio arcaico e costruzione delle frasi innaturale, fatto che ha portato ad una pioggia di recensioni negative su Steam. Fortunatamente il team ha risposto prontamente alla questione e, attraverso le parole del direttore marketing e publishing di Team Cherry, Matthew “Leth” Griffin, è stato annunciato un intervento correttivo che porterà al miglioramento della traduzione.
DIFFICOLTÀ ARTIFICIALESe quindi questa critica riguarda un mercato nello specifico, c'è un'altra questione che colpisce una platea molto più ampia di giocatori, ovvero l'elevata difficoltà di Silksong. Nel corso degli ultimi giorni, infatti, si sono moltiplicati i post in cui i giocatori hanno espresso il loro disappunto riguardo l'eccessività impennata di difficoltà rispetto al primo capitolo, specialmente nelle fasi iniziali del gioco.
Uno degli aspetti più criticati riguarda il danno fatto dai boss, che infliggono sempre 2 punti di danno (il giocatore ha 5 maschere di salute all'inizio) anche con gli attacchi standard, cosa che nel primo capitolo avveniva solo in occasione di mosse speciali ben identificate graficamente. Oltre a ciò, viene criticata anche l'eccessiva resistenza di alcuni boss e nemici comuni, oltre al posizionamento particolarmente punitivo dei nemici in alcune aree, tutti elementi che, nel complesso, rendono l'esperienza di gioco molto più frustrante del primo Hollow Knight.
La community modding si è già mossa in questo senso e su Nexus Mods è possibile scovare la mod No Double Damage, realizzata da Baiker, che rimuove la meccanica del danno doppio, rendendo il titolo molto più accessibile e in linea con quanto offerto nel gioco precedente (la trovate nel primo Via).
Games 02 Set
Games 01 Set
Insomma, al netto degli indiscussi meriti di Team Cherry, sembra che Silksong soffra di qualche problemino di troppo rispetto a quanto offerto dall'esperienza originale di Hollow Knight e sarà interessante capire se il team interverrà anche sul fronte della difficoltà, specialmente se si considerano due aspetti.
Il primo è che Silksong non rappresenta un sequel del primo episodio, quindi è lecito aspettarsi che i giocatori non abbiano familiarità con le sue peculiarità e che non siano pronti ad affrontare un'esperienza così tanto frustrante. Il secondo aspetto, se vogliamo direttamente legato al primo, è che l'enorme clamore mediatico suscitato da Silksong ha portato tanti giocatori ad avvicinarsi per la prima alla volta serie e, un livello di difficoltà artificialmente punitivo, non è certo il miglior biglietto da visita.
OK, IL PREZZO È GIUSTOSe poi vogliamo essere il più completi e precisi possibile, ci sarebbe da menzionare anche una terza critica ricevuta dal gioco, o meglio un timore di cui si è parlato in prossimità del lancio di Silksong, ovvero il suo prezzo sin troppo conveniente e i possibili effetti per la comunità indie. Su questo aspetto in particolare non ci esprimeremo più di tanto, in quanto si tratta di una posizione difficilmente difendibile; Silksong è a tutti gli effetti un indie proposto al prezzo consono per il tipo di produzione che di fatto è.
Nei mesi si è creata una falsa percezione secondo cui Team Cherry avrebbe potuto spingere su un prezzo più elevato in nome della qualità percepita dai giocatori, tuttavia ciò non è accaduto e il caso di Silksong non rappresenta un problema per la community indie, specialmente perché è proprio qui che i giochi vengono valutati e premiati (o puniti) dai giocatori per ciò che realmente offrono, al di là del blasone del brand.
Non saranno certo i 19,99 euro di Silksong ad impensierire un'altra opera indie di valore, a prescindere dal suo posizionamento di prezzo rispetto al titolo di Cherry Team.
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