Con la presentazione della serie Pura 80 avvenuta ieri, Huawei ha dimostrato ancora una volta di essere una delle poche aziende del settore ad approcciare i suoi prodotti in maniera diversa dal solito, andando ad includere soluzioni in grado di mostrare quella che può essere una strada da seguire anche per gli altri produttori.
A fare da apripista, in questo caso, è ovviamente il nuovo Pura 80 Ultra, uno smartphone che offre un'alternativa fresca al mondo dei cameraphone, proponendo un doppio periscopio incluso all'interno di un singolo modulo; questo significa doppia lunghezza focale di qualità ottica, affidata allo stesso sensore di immagine.
Sebbene anche Sony abbia provato ad offrire un qualcosa di simile con il suo periscopio variabile, la proposta di Huawei va in una direzione molto più pratica e probabilmente più semplice da implementare, anche se - e questo è forse il suo unico punto debole - perde la gradualità dello zoom ottico che abbiamo invece sulla proposta Sony, la quale però non ha pienamente convinto in termini qualitativi.
UNA SOLUZIONE CHE RISOLVE PROBLEMI REALIIl doppio periscopio di Huawei, infatti, sfrutta una nuova disposizione dei prismi all'interno del modulo periscopico, creando un doppio ingresso per la luce che viene alternato in base alle esigenze di zoom. Il risultato è che lo stesso sensore RYYB da 50 MegaPixel - con dimensione di 1/1,28", quindi decisamente più grande di molti altri sensori usati in comparti simili - viene impiegato sia quando si scatta ad una lunghezza focale equivalente di 83 mm (3,7x), sia quando si raggiungono i 212 mm (9,4x), anche se in quest'ultimo caso non si può accedere alla risoluzione piena del sensore, ma si scende a 12,5 MegaPixel (non è chiaro se per il crop centrale del sensore o per via del pixel binning).
Per ottenere questo risultato, Huawei ha integrato un sistema che permette di spostare la posizione del prisma in modo da alternarlo tra le due aperture, fatto che permette di ottenere lo stesso risultato che molti altri produttori stanno raggiungendo con una doppia ottica tele, ma in questo caso abbiamo un importante vantaggio in termini di spazio occupato e di coerenza cromatica e qualitativa in tutto il range dello zoom, dal momento che è fisicamente lo stesso sensore a gestire tutti gli ingrandimenti successivi ai 3,7x.
L'idea di Huawei potrebbe essere quindi una chiave importante per raggiungere il compromesso giusto tra il periscopio variabile di Sony - che richiede molto spazio e richiede un movimento più ampio delle ottiche al suo interno - e le attuali implementazioni con doppio periscopio, andando a racchiudere il tutto in un singolo modulo. Allo stesso tempo, questa soluzione permette di adottare sensori di dimensioni più grandi - come accaduto su 80 Ultra - e di mantenere un profilo più sottile per questo genere di moduli, il tutto utilizzando un solo sensore, quindi andando ad incidere anche sul fattore economico.
L'INNOVAZIONE CHE CI PIACEQuello che Huawei ha mostrato con Pura 80 Ultra è l'esempio di ciò che ci piace vedere all'interno del settore smartphone, anche se ormai questo sta accadendo sempre meno spesso: innovazioni hardware significative, che mostrano un modo intelligente e alternativo di arrivare ad un risultato, spingendo tutto il settore a fare passi in avanti per migliorarsi. Ovviamente l'ultima parola arriverà solo quando si potrà giudicare l'effettiva qualità del risultato prodotto da questo hardware, tuttavia sappiamo bene come Huawei abbia lavorato molto bene sotto questo aspetto per anni.
Il vero freno è semmai rappresentato da un comparto software che parla sempre meno ad un pubblico occidentale, figlio anche del ban che ha colpito l'azienda a partire dal 2019, ma questo è un tema per un altro momento.
HUAWEI PURA 80 ULTRA - SPECIFICHE TECNICHE