Hubble svela una nana bianca affamata di pianeti ghiacciati

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HDblog.it Sep 26, 2025 · 2 mins read
Hubble svela una nana bianca affamata di pianeti ghiacciati
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Il telescopio spaziale Hubble è riuscito a individuare e catturare il momento in cui una stella morente, ridotta allo stadio di nana bianca, sta letteralmente “divorando” un corpo celeste ghiacciato simile a Plutone. L’evento si svolge a circa 260 anni luce dalla Terra, una distanza relativamente breve se rapportata alle dimensioni dell’universo. Ma ciò che rende questa scoperta davvero rilevante non è il banchetto stellare in sé, bensì la composizione del piccolo pianeta ormai ridotto in frammenti.

Secondo le analisi condotte dal team guidato da Snehalata Sahu dell’Università di Warwick, il pianetino era composto per il 64% da acqua ghiacciata e conteneva elementi volatili come carbonio, zolfo, ossigeno e azoto. Si tratta di un dato sorprendente: di solito, gli oggetti simili a quelli della Fascia di Kuiper – la regione ai margini del nostro sistema solare che ospita corpi ghiacciati come Plutone e comete – vengono espulsi quando la stella madre evolve in nana bianca. In questo caso, invece, i residui ghiacciati sono rimasti abbastanza vicini da essere catturati dalla gravità della stella.

Una nana bianca è ciò che resta di una stella simile al Sole dopo che ha esaurito il suo combustibile nucleare: collassa in una sfera estremamente densa, capace di attirare e distruggere pianeti e asteroidi vicini. Con il suo spettrografo Cosmic Origins, Hubble ha rilevato le “firme” chimiche di questi materiali volatili, confermando che si trattava di un corpo ghiacciato simile a Plutone. In pratica, il telescopio ha intercettato gli ultimi resti di un antico sistema planetario.

Questa osservazione ha un valore particolare per gli astronomi perché offre una finestra sul futuro del nostro stesso sistema solare. Tra circa 5 miliardi di anni anche il Sole esaurirà il suo combustibile, diventando prima una gigante rossa e poi una nana bianca. A quel punto, pianeti e oggetti ghiacciati della nostra Fascia di Kuiper potrebbero subire lo stesso destino di questo “eso-Plutone”. Come sottolinea Sahu, se in quel futuro remoto civiltà aliene osservassero la nostra stella, potrebbero assistere a uno spettacolo molto simile.

Il passo successivo della ricerca sarà affidato al James Webb Space Telescope, che studierà la nana bianca e i resti ghiacciati anche nell’infrarosso, fornendo ulteriori dettagli sulla composizione. Il lavoro del team è stato pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.