Meta sta lavorando a una generazione di assistenti basati sull'intelligenza artificiale, che a quanto pare saranno capaci di prendere l'iniziativa. Immaginate un chatbot che non solo risponde alle vostre domande, ma che vi contatta di sua sponte per riprendere una conversazione lasciata in sospeso o per suggerirvi qualcosa di nuovo.
È questo il cuore di "Project Omni", un'iniziativa interna all'azienda di Mark Zuckerberg che mira a trasformare l'interazione tra uomo e macchina in un dialogo più continuo e, nelle intenzioni, più proficuo per l'utente. La notizia, emersa da documenti interni visionati da Business Insider e poi confermata da un portavoce di Meta, svela un cambiamento significativo nella filosofia dei chatbot.
Se fino a oggi siamo stati abituati a essere noi a dover avviare e guidare la conversazione, con Project Omni l'AI diventa proattiva. Ad esempio, dopo aver discusso di cinema, un assistente potrebbe ricontattarvi giorni dopo per chiedervi se avete scoperto nuovi compositori di colonne sonore o se vi serve un consiglio per un film da vedere in serata.
L'obiettivo dichiarato è quello di aumentare il coinvolgimento e la fidelizzazione degli utenti, offrendo un valore aggiunto che vada oltre la semplice risposta a una richiesta. A quanto pare Questo sviluppo si inserirà nella piattaforma AI Studio di Meta, lo strumento che permette a chiunque, anche senza competenze tecniche, di creare i propri chatbot personalizzati. Questi "personaggi" digitali, specializzati in determinati argomenti, potranno così gestire in modo più dinamico le interazioni, ad esempio rispondendo ai messaggi dei fan sulle reti social del gruppo.
Per garantire che questa nuova proattività non si trasformi in un'esperienza fastidiosa o invadente, Meta ha stabilito delle regole precise. Un chatbot potrà inviare un messaggio di follow-up solo se l'utente ha già avviato una conversazione e ha inviato almeno cinque messaggi nelle due settimane precedenti. Il messaggio di "richiamo" dovrà arrivare entro 14 giorni dall'ultima interazione e, in caso di mancata risposta da parte dell'utente, l'AI non insisterà con ulteriori comunicazioni. Le linee guida per gli addestratori, forniti dalla società di data labeling Alignerr che collabora al progetto, sottolineano inoltre la necessità che queste conversazioni siano sempre positive, personalizzate e facciano riferimento a elementi concreti emersi nei dialoghi precedenti, evitando contenuti sensibili o controversi.
Il progetto è in piena fase di sviluppo e sarà interessante osservare come questa nuova dinamica interattiva verrà accolta dagli utenti e se riuscirà a cambiare il nostro modo di relazionarci con l'intelligenza artificiale.