Vi ricordate quel video del 2015 che ha fatto il giro del mondo? Quello in cui si vedeva un oggetto volante non identificato, uno di quegli UFO a forma di fuso, che sembrava quasi danzare nel cielo. Quel filmato, noto come "Gimbal", registrato da un aereo della Marina statunitense e reso pubblico solo qualche anno dopo, ha alimentato per anni il dibattito su tecnologie aeronautiche sconosciute e segreti militari. Beh, oggi, a quasi un decennio di distanza, la Cina non ha spiegato quel mistero, ma ha fatto qualcosa di più concreto: ha costruito un drone che ha una somiglianza quasi inquietante con l'UFO di quel video.
L'idea arriva da un team di ricercatori dell'Università di Aeronautica di Zhengzhou. Hanno creato un drone che decolla e atterra in verticale, una funzionalità nota come VTOL, che si rifà proprio alla forma del "Gimbal". La differenza più grande rispetto ai droni che siamo abituati a vedere, quelli con quattro eliche, è l'assenza di un design tradizionale. Questo nuovo modello ha un'ala ellittica e chiusa su sé stessa, con una sezione centrale diritta e delle alette stabilizzatrici verticali. In pratica, è una sorta di fuso volante. I quattro rotori sono montati in punti strategici, e il loro compito è quello di fornire la spinta necessaria per il decollo e l'atterraggio in verticale, garantendo stabilità durante la transizione.
Il professor Liu Zhanhe, capo del progetto, ha spiegato che la loro intenzione era quella di unire i vantaggi dei droni multi-rotore e di quelli ad ala fissa. I primi, infatti, sono bravissimi a volteggiare e a posarsi anche in spazi ristretti, ma perdono molto in autonomia e raggio d'azione.
I droni ad ala fissa, invece, sono molto più efficienti in volo, ma hanno bisogno di piste o sistemi di lancio. Il team di Liu sostiene che il loro nuovo design a "anello" supera questo problema. Durante la fase di decollo e atterraggio, le eliche forniscono la spinta necessaria; una volta in volo, invece, il drone si muove in avanti e sfrutta le sue ali ibride per generare una portanza notevole. I dati delle simulazioni e dei test di volo lo confermano, e il drone ha dimostrato una maggiore efficienza di sollevamento, riuscendo a mantenere stabilità anche a basse velocità.
Questa tecnologia potrebbe essere usata per la sorveglianza in campo di battaglia, l'osservazione del mare, il monitoraggio ambientale e anche per le emergenze. Immaginate di dover inviare rifornimenti in zone remote, o prelevare campioni d'acqua in aree difficili da raggiungere. C'è da dire che la forma unica dell'ala chiusa genera una maggiore resistenza aerodinamica, e i ricercatori stanno lavorando per affinare il design e migliorare gli algoritmi di controllo.