I radar degli aeroporti: un faro per civiltà extraterrestri?

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HDblog.it Jul 10, 2025 · 2 mins read
I radar degli aeroporti: un faro per civiltà extraterrestri?
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Ogni giorno, i radar dei grandi scali internazionali come l'O'Hare di Chicago, il John F. Kennedy di New York o l'Heathrow di Londra scandagliano i cieli per garantire la sicurezza del traffico aereo. Quello che potremmo non considerare è che queste onde radio, apparentemente confinate alla nostra atmosfera, sono in realtà un potenziale segnale della nostra esistenza che si propaga nel cosmo, una sorta di "messaggio in bottiglia" involontario. Una nuova ricerca dell'Università di Manchester, presentata durante il National Astronomy Meeting (NAM) 2025 della Royal Astronomical Society, suggerisce che queste "fughe elettromagnetiche" potrebbero essere la chiave per rispondere all'antica domanda: "Siamo soli nell'universo?".

Il team di scienziati, guidato dal ricercatore Ramiro Caisse Saide, ha utilizzato delle simulazioni per mappare la dispersione di questi segnali terrestri nello spazio. Il risultato è sorprendente: il segnale radio combinato emesso dagli hub aeroportuali è abbastanza potente da poter essere captato fino a 200 anni luce di distanza da un radiotelescopio avanzato, paragonabile per sensibilità al Green Bank Telescope in West Virginia. Questo significa che pianeti potenzialmente abitabili in orbita attorno a stelle relativamente vicine, come la Stella di Barnard a quasi 6 anni luce, o persino Proxima Centauri b a soli 4 anni luce, potrebbero già essere in grado di "vederci" se dotati della giusta tecnologia.

La questione si fa ancora più interessante se si considerano i radar militari. A differenza di quelli civili, i loro segnali sono più focalizzati e diretti, creando dei fasci simili a quelli di un faro che spazzano lo spazio. Caisse Saide ha sottolineato che questi segnali militari apparirebbero "chiaramente artificiali a chiunque osservi da distanze interstellari" e potrebbero risultare fino a cento volte più potenti se osservati da determinate angolazioni.

Questa scoperta, naturalmente, funziona in entrambe le direzioni. Non si tratta solo di essere trovati, ma fornisce anche un nuovo e affascinante strumento per la nostra ricerca di vita intelligente. Se una civiltà tecnologicamente avanzata altrove nella galassia utilizzasse sistemi analoghi per la propria aviazione, potremmo essere noi a rilevarne le tracce.

Come ha spiegato il professor Michael Garrett, membro del team, questo studio non si limita alla ricerca di intelligenze extraterrestri. Comprendere come i nostri segnali viaggiano nello spazio offre preziose intuizioni per proteggere lo spettro radio per le comunicazioni e per progettare sistemi radar futuri più efficienti, con applicazioni che vanno dalla difesa planetaria al monitoraggio dell'impatto della tecnologia umana sull'ambiente spaziale.