I segreti della Luna svelati dalle perle di vetro vulcanico

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HDblog.it Jun 18, 2025 · 2 mins read
I segreti della Luna svelati dalle perle di vetro vulcanico
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A oltre cinquant'anni dalla loro raccolta,i campioni lunari della missione Apollo 17 continuano a offrire nuove, sorprendenti scoperte sul nostro satellite. Minuscole perle di vetro, più piccole di un millimetro, si stanno rivelando come delle vere e proprie capsule del tempo, custodi di informazioni preziose sul vulcanismo che ha modellato la Luna miliardi di anni fa. Queste sferule, trovate incastonate nelle rocce o mescolate alla regolite lunare, sono state analizzate con tecnologie un tempo inimmaginabili, aprendo una finestra su un passato lontano e turbolento.

Grazie a strumenti sofisticati come la microsonda ionica NanoSIMS 50, un team di ricerca guidato da scienziati della Brown University e della Washington University a St Louis ha potuto esaminare la struttura di queste perle a un livello atomico. Per evitare ogni contaminazione con l'atmosfera terrestre, gli scienziati hanno estratto le perle direttamente dall'interno dei campioni di roccia, proteggendole scrupolosamente. L'analisi ha permesso di decifrare la pressione, la temperatura e la chimica dell'ambiente in cui si sono formate, tra 3,3 e 3,6 miliardi di anni fa.

La loro stessa esistenza conferma che sulla Luna avvenivano eruzioni esplosive, simili alle "fontane di fuoco" che oggi possiamo ammirare alle Hawaii. Durante questi eventi, gocce di lava incandescente venivano proiettate nello spazio, raffreddandosi rapidamente nel vuoto gelido e solidificandosi in queste piccole sfere vetrose. L'analisi ha rivelato che la superficie delle perle è ricoperta da uno strato sottilissimo, spesso meno di 100 nanometri, formatosi dalla condensazione dei vapori presenti nelle nubi vulcaniche. È come leggere il diario di un antico vulcanologo lunare, come ha affermato Ryan Ogliore, professore di fisica che ha partecipato allo studio.

I campioni, raccolti nel 1972 dall'astronauta e geologo Harrison Schmitt nella valle Taurus-Littrow, si presentano in due varietà, arancione e nera. Le perle nere sono ricche di nanocristalli di solfuro di zinco, suggerendo che idrogeno e zolfo fossero gli elementi dominanti nei gas vulcanici che le hanno generate.

Al contrario, le perle arancioni ne sono prive, indicando una variazione nelle condizioni eruttive nel tempo. Questi piccoli dettagli ci avvicinano sempre di più alla comprensione dei grandi processi vulcanici che hanno creato le macchie scure visibili sulla superficie lunare, i cosiddetti mari, che compongono il volto dell' "Uomo sulla Luna".