Più di 8 cittadini su 10 dichiarano preoccupazione per incitamento all'odio, fake news e revenge porn, e uno su due ha già vissuto direttamente queste esperienze online. Nonostante l’allerta alta, il 44,1% non ha mai cercato supporto o consigli per un utilizzo più critico dei media digitali. Tra i minorenni, però, la richiesta d’aiuto è più frequente: oltre il 50% si rivolge alla famiglia, circa il 30% agli insegnanti e un ulteriore 30% a amici e compagni di scuola. Scendendo più nel dettaglio, il 90% degli italiani naviga quotidianamente e quasi la metà (48%) passa in rete oltre quattro ore al giorno. Tuttavia, più di un terzo della popolazione sopra i 14 anni non ha alcuna alfabetizzazione algoritmica, poiché sei anziani su dieci ignorano il funzionamento dei motori di raccomandazione, e solo il 7% raggiunge un livello di competenza ottimale.
In più, due terzi delle famiglie italiane possiedono smart TV e laptop. L’80% continua a seguire media televisivi anche durante i pasti, mentre tra gli under 35 spopolano social network e piattaforme video. Informarsi è l’attività prevalente per adulti e anziani, mentre tra i 14 e i 17 anni la priorità è comunicare con amici e consumare contenuti audiovisivi, anche se, sempre stando ai dati, l’80% delle famiglie adotta regole sull’uso dei media da parte dei figli: il 13% impone divieti assoluti e il 4,8% lascia totale libertà. Le strategie più diffuse sono limiti di tempo e fasce orarie (20%) e strumenti di parental control, che a quanto pare sono sempre più diffusi. I genitori over 45 e con laurea prediligono monitoraggio attivo e co‑viewing; i più giovani e meno istruiti optano per restrizioni più rigide.
Quando incrociano contenuti pericolosi, poi, oltre l’80% degli utenti compie almeno un’azione di contrasto: più della metà evita ulteriori accessi al canale o piattaforma incriminata, ma solo un terzo verifica le fonti. Chi ha un titolo di studio più alto segnala e controlla più spesso, mentre quasi il 50% degli italiani non chiede alcun consiglio per un uso consapevole dei media. In tutto ciò, il 41% degli over 14 ignora il ruolo degli algoritmi di raccomandazione, e il 64,6% ha competenze algoritmiche nulle o scarse. Solo il 48% sa di poter personalizzare l’esperienza online e, tra questi, più dell’80% utilizza strumenti di cura editoriale e oltre il 60% segnala contenuti inappropriati.