Il clima stabile è un diritto umano: lo dice la legge

https://www.hdblog.it/scienza/articoli/n624231/corte-interamericana-clima-diritto-umano-sentenza/

HDblog.it Jul 04, 2025 · 2 mins read
Il clima stabile è un diritto umano: lo dice la legge
Share this

Vivere in condizioni climatiche stabili è un diritto umano. A stabilirlo è la Corte interamericana dei diritti umani (IACHR), con sede in Costa Rica, che ora invita gli stati aderenti ad intervenire tempestivamente per garantirlo a tutti.

Si tratta di una decisione storica che potrebbe costituire la base per numerosi contenziosi e cambiamenti normativi nei paesi membri dell'Organizzazione degli Stati Americani. Tra questi ci sono anche il Canada, ma soprattutto gli Stati Uniti, che sotto l'amministrazione Trump hanno adottato scelte controverse e talvolta incomprensibili sul tema della lotta ai cambiamenti climatici.

La pronuncia arriva in risposta a una richiesta formale presentata da Colombia e Cile nel 2023, che domandavano chiarimenti sulle responsabilità legali degli Stati in materia di cambiamento climatico e diritti umani. La Corte ha accolto centinaia di contributi da governi, esperti, ONG e persino vittime dirette della crisi climatica, con udienze pubbliche in Brasile e Barbados.

Il documento di 300 pagine, pubblicato giovedì, afferma che gli Stati devono agire in modo “urgente ed efficace” per ridurre le emissioni, adattarsi agli effetti del cambiamento climatico, cooperare a livello internazionale e combattere la disinformazione. Inoltre, viene affermato che gli Stati hanno l’obbligo legale di regolamentare le emissioni prodotte da enti pubblici e privati, e che le aziende responsabili di grandi quantità di emissioni, soprattutto nel settore dei combustibili fossili, cemento e agroindustria, devono affrontare regole più severe, possibili restrizioni operative e addirittura risarcimenti per i danni ambientali.

Un obiettivo urgente e necessario, certo, ma anche ambizioso e pregno d'incognite. Il mondo dovrà affrontare costi altissimi per adattarsi e contrastare il cambiamento climatico e le scelte prese dai governi avranno conseguenze radicali sull'economia. Talvolta, la strada per l'inferno è lastricata da buone intenzioni ed è la stessa corte a riconoscere che la transizione verso un nuovo paradigma dovrà essere giusta e non penalizzare le fasce della popolazione più vulnerabili. Ad esempio, dovranno essere assicurati i diritti sociali e umani dei lavoratori impegnati nella filiera delle terre rare e dei minerali fondamentali per l'elettrificazione dei consumi e il potenziamento delle rinnovabili.

Tra le altre cose, viene riconosciuto anche un diritto alla natura, che si traduce in un obbligo di preservare gli ecosistemi esistenti e ripristinare quelli danneggiati.

Non stiamo parlando solo di passare dalle energie fossili a quelle rinnovabili - commenta Marcella Ribeiro, specializzata in diritti umani e ambiente e avvocata senion dell'Asociación Interamericana para la Defensa del Ambiente -. ma di un'opportunità per un cambiamento strutturale che possa correggere le disuguaglianze e proteggere davvero le persone e il clima

L'IACHR è la seconda corte sovranazionale a riconoscere quello ad un clima stabile come un diritto umano inviolabile; nel 2024 era stato il Tribunale internazionale del diritto del mare a farlo, imponendo agli stati di limitare le emissioni di gas inquinanti. Nei prossimi mesi sono attesi i pareri della Corte internazionale di Giustizia e della Corte africana dei diritti dell'uomo e dei popoli.

Sebbene i pareri di queste quattro corti internazionali non si traducano automaticamente in obblighi vincolanti per le nazioni aderenti, sono considerate autorevoli interpretazioni del diritto internazionale con la capacità di influenzare politiche, trattative e futuri casi legali.