A spingere questa evoluzione, spiega il rapporto, è un mix di fattori: urbanizzazione, desiderio di autosufficienza nella produzione alimentare, consapevolezza ambientale e innovazione tecnologica. Questi ecosistemi integrati combinano idroponica, luci LED intelligenti, sensori e automazione per consentire la coltivazione domestica di erbe aromatiche, ortaggi e piante ornamentali all'interno di un ambiente controllato. Dalle cucine urbane ai ristoranti di fascia alta: i giardini indoor smart stanno diventando veri e propri complementi d’arredo multifunzionali. Insomma, al di là della loro effettiva utilità, c'è anche chi li vede come dei modi per rendere la propria abitazione ancora più accogliente e trendy.
Nel 2024 il settore ha vissuto un’ondata di innovazione: sistemi modulari adatti al bancone di una cucina, serre verticali con intelligenza artificiale per l’ottimizzazione della crescita, comandi vocali, app di monitoraggio in tempo reale. A ciò si aggiunge la nascita di nuove aziende che offrono semi, fertilizzanti e nutrienti in abbonamento, sotto forma di servizio. Come anticipavamo poco sopra, un altro trend segnalato dal report è che ormai quasi tutti i produttori integrano i loro ecosistemi con i principali assistenti vocali, come Siri, Google Assistant e Alexa: è possibile comandare luci e irrigazione con la voce e ricevere aggiornamenti che ci ricordano quando è arrivata l'ora di prenderci cura delle nostre piante.
Il futuro guarda a sistemi ancora più autonomi, personalizzati e scalabili, capaci di adattarsi alle abitudini di consumo degli utenti e di integrarsi perfettamente con l’ecosistema domotico della casa. Oggi, segnalano gli analisti di Research and Markets, esistono ancora degli ostacoli che frenano la crescita del settore, a partire da costi iniziali giudicati troppo alti e la necessità di avere sufficiente spazio in casa per ospitare un sistema di giardinaggio indoor.