Gli smartphone oversize, i cosiddetti "padelloni", sono ormai i più diffusi. È diventato quasi impossibile trovare un dispositivo con dimensioni "umane" sotto i 700 euro. Le uniche eccezioni sono qualche exploit ben riuscito, come il Motorola Edge 50 Neo, o i modelli di punta come Galaxy S25, Pixel 10 o i nuovi iPhone 17, che però costano ben oltre 900 euro.
Oggi, quindi, mettiamo a confronto due smartphone che rispecchiano in pieno questa tendenza al "gigantismo": il Samsung Galaxy S25 Ultra e il Google Pixel 10 Pro XL. Questo contenuto apre le danze a quello che sarà il confronto definitivo tra "pesi massimi", dove il vincitore di oggi sfiderà l'iPhone 17 Pro Max.
Una nota sulla produzione: il video YouTube che accompagna questo articolo è stato realizzato interamente con un iPhone 16 Pro. Per la massima correttezza, abbiamo usato l'app di terze parti Moment per registrare in formato LOG con una LUT già applicata, ignorando così tutte le ottimizzazioni software della fotocamera nativa di Apple. Non si può essere più imparziali di così. Anche alcune foto di questo articolo sono ottenute da frame di quel video.ULTRA CONTRO XL E MAX: NON CONTANO SOLO LE DIMENSIONI
In questa serie di confronti mettiamo a paragone le sigle "Ultra", "XL" e "Max". Le ultime due, usate da Google e Apple, stanno semplicemente a indicare che lo smartphone tra le mani è più grande, con un display e una batteria maggiorati.
Il Galaxy S25 "Ultra", invece, rappresenta un passo in più: rispetto ai modelli "Pro" della concorrenza, qui l'esperienza è ancora più esclusiva. Non parliamo solo di dimensioni generose, ma di funzioni uniche come la S-Pen integrata, l'avanzato trattamento anti-riflesso del vetro e un sistema a quattro fotocamere posteriori, contro le tre degli altri due contendenti.
Più di ogni altra cosa, l'S25 Ultra è un dispositivo quasi totalmente differente dall'S25 Plus, non solo una sua versione più grande. Questo lo rende unico anche rispetto ai pieghevoli: mentre un Pixel "Pro" Fold ha praticamente le stesse specifiche del modello "Pro" classico, l'S25 Ultra rimane il vertice assoluto e più esclusivo della gamma Samsung.
77.6 x 162.8 x 8.2 mm6.9 pollici - 3120x1440 px 76.6 x 162.8 x 8.5 mm
6.8 pollici - 2992x1344 px 78 x 163.4 x 8.75 mm
6.9 pollici - 2868x1320 px
ANCHE I PREZZI SONO OVERSIZE
Partiamo dai prezzi di listino per le versioni massime da 1TB: il Samsung Galaxy S25 Ultra è stato lanciato a 1859 euro, l'iPhone 16 Pro Max a 1989 euro, mentre il Pixel 10 Pro XL risulta il più economico con "soli" 1689 euro.
Nella vita reale, però, la maggior parte delle persone acquista le varianti da 256GB che, dopo qualche mese, difficilmente si trovano a più di 800-1000 euro, nel caso di Samsung e Google. Anche l'iPhone 16 Pro Max, ormai colpito da cali di prezzo, si aggira su quelle cifre, ma rimane il più costoso.
Il motivo? L'iPhone è ancora immune a quelle aggressive politiche di sconti del "day one", fatte di coupon, super permute e bundle con pentole e materassi. Questa strategia lo rende sicuramente più esclusivo e difficilmente accessibile: un oggetto, ancora oggi, del desiderio per molti.
ESTETICA E DESIGNTiriamo però ora fuori dall'equazione l'iPhone, dal momento che il nuovo modello va ancora provato a fondo per capire se i cambiamenti siano stati davvero rivoluzionari (e, ve lo anticipo, a mio modo di vedere non lo sono).
Anche il Samsung Galaxy S25 Ultra e il Google Pixel 10 Pro XL non sono cambiati molto dalla precedente generazione; anzi, a dirla tutta, il Pixel è praticamente indistinguibile dal suo predecessore.
Samsung, invece, ha ottimizzato il design del suo top di gamma, snellendone il peso fino a raggiungere i 218 grammi. Il Pixel, al contrario, si è addirittura appesantito, arrivando a 232 grammi. Le dimensioni sono simili, con un'altezza identica di 162.8 mm, ma il Samsung è più sottile (8.2 mm contro gli 8.5 mm del Pixel), che tra l'altro mantiene una Camera Bar molto sporgente.
Seppur il Galaxy S25 Ultra sia più squadrato della generazione precedente, risulta più piacevole da impugnare e utilizzare sul lungo periodo. Il frame in titanio ha un elegante trattamento opaco. Il Google Pixel, invece, resta fedele al suo alluminio con finitura cromata lucida che, se da un lato favorisce il grip, dall'altro attira micro-graffi e sporco con estrema facilità, soprattutto in estate.
C'è poi un'importante differenza di funzionalità: il Pixel 10 Pro XL ora ha i magneti interni per il "Pixelsnap" (lo standard Qi2), mentre il Galaxy S25 Ultra non ha questa funzione. Di contro, Samsung mantiene la ricarica wireless inversa, che invece è stata rimossa dal Pixel.
Entrambi sono certificati IP68, ma il Galaxy integra nel frame anche lo slot per la S-Pen. Riuscire a far stare tutto questo in soli 218 grammi è stato davvero un ottimo lavoro da parte di Samsung.
DISPLAY, RIFLESSI E SBLOCCOParlando dei pannelli, è impossibile non citare i due diversi vetri a protezione: Gorilla Glass Victus 2 per il Pixel 10 Pro XL e Gorilla Glass Armor 2 per il Galaxy S25 Ultra. Non solo l'Armor 2 è più resistente, ma possiede anche quel trattamento anti-riflesso di cui parlavamo.
La differenza è netta. E sebbene il display del Pixel, sulla carta, sia di nuovissima generazione, nella vita di tutti i giorni è quello del Galaxy a farsi preferire, proprio grazie a questa quasi totale assenza di riflessi.
Nella recensione del Pixel 10 base, ad esempio, vi raccontavo di come, guardando un film in aereo, le luci della cabina rovinassero l'esperienza d'uso. Con il Galaxy S25 Ultra, questo problema semplicemente non esisterebbe.
Avere un vetro di questo tipo non serve solo a eliminare i riflessi, ma anche a non dover spingere al massimo la luminosità del pannello per compensarli. Il nuovo iPhone 17 Pro, che ora monta una soluzione simile, probabilmente non avrà bisogno di "sparare" 2000 Nit in esterna come il Pixel per essere leggibile; basteranno i 1400-1600 Nit del Galaxy S25 Ultra.
In pratica, con un'unica innovazione si ottengono quattro vantaggi:
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Meno riflessi e più leggibilità.
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Una minor luminosità necessaria.
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Di conseguenza, consumi energetici inferiori.
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Un minore affaticamento della vista.
Sui futuri top di gamma da oltre 1000 euro, a partire dal 2026, pensiamo che questa feature debba diventare semplicemente obbligatoria.
A livello di tecnologia di base, i display sono simili: entrambi AMOLED LTPO con refresh rate fino a 120Hz e supporto HDR10+. La risoluzione è leggermente superiore sul Samsung, che arriva a un vero QHD+ con 498 ppi contro i 486 ppi del Pixel. Quest'ultimo, inoltre, risulta un po' più allungato (20:9 contro 19.5:9). Entrambi, purtroppo, offrono poche personalizzazioni e si fermano a un PWM Dimming di soli 480Hz, e vengono impostati di fabbrica con la risoluzione FHD+.
Anche i metodi di sblocco sono quasi identici: entrambi hanno un sensore di impronte a ultrasuoni sotto il display e lo sblocco con il volto 2D. Il Google Pixel, però, ha un vantaggio fondamentale: grazie al chip Titan, il suo sblocco facciale è considerato sicuro e può essere utilizzato per autorizzare pagamenti, SPID e app bancarie.
Resta inteso che, essendo un sistema 2D basato sulla fotocamera, di notte o al buio completo risulta decisamente inefficace, a differenza dei sistemi 3D.
QUATTRO FOTOCAMERE CONTRO TREChi si approccia alla scelta tra un Samsung Galaxy S25 Ultra e un Google Pixel 10 Pro XL, probabilmente, baserà la sua decisione sulle performance fotografiche e video. Per chi non ha voglia di leggere tutta l'analisi, la scelta per me è semplice: Pixel per le foto "punta e scatta", Galaxy per i video, soprattutto in modalità Pro.
Google, con il suo nuovo "Pixel ISP", è riuscita a far tornare i suoi smartphone sul podio dei cameraphone, specialmente per l'affidabilità: i colori sono vibranti ma non finti, i bianchi sono finalmente corretti e l'esperienza di scatto non vi farà quasi mai "buttare via" una foto, a differenza di Samsung che a volte richiede più tentativi.
Tuttavia, attenzione all'elaborazione. Sebbene sul display dello smartphone le foto di Samsung possano sembrare più sature, viste su un monitor calibrato risultano in realtà più tenui e naturali. Guardando un ritratto, ad esempio, si nota come Samsung sia molto conservativo, mentre il Pixel si spinge oltre, a volte anche troppo, aggiungendo una leggera tinta rosa non del tutto fedele alla realtà.
Il Google Pixel 10 Pro XL ha dalla sua anche uno zoom oltre il 30X, potenziato dall'intelligenza artificiale offline. Non serve essere connessi a internet, tutto gira in locale. Come vi abbiamo già raccontato, però, non è tutto oro quel che luccica.
Google, infatti, rende volutamente "pessima" l'immagine di partenza (peggiore di quella che si otterrebbe con un Pixel 9 Pro) per far sembrare il risultato finale con l'IA un vero miracolo. Al netto di questo "trucchetto", va detto che in alcuni casi il miglioramento è comunque eclatante e la foto finale è ottima.
Samsung, su questo specifico aspetto, è molto indietro. Ma considerando la stretta collaborazione tra le due aziende, ci aspettiamo di vedere un futuro Galaxy S26 Ultra con la stessa identica funzione. E chissà, magari arriverà anche con un aggiornamento sull'S25 Ultra.
Sulla carta, l'hardware di Samsung è migliore, o perlomeno più completo. Abbiamo a disposizione quattro lunghezze focali ottiche: 0.5X, 1X, 3X e 5X. Il Pixel, invece, ne ha solo tre: 0.5X, 1X e 5X. Quando si zooma da 1X a 4.9X, quindi, si sfrutta soltanto lo zoom digitale, con una conseguente perdita di qualità. Samsung, con l'ottica 3X, dovrebbe tecnicamente colmare questa lacuna.
Dovrebbe, appunto. Perché nella prova dei fatti, spesso il Pixel, con il suo scatto 3X digitale, fa meglio dello scatto 3X ottico del Samsung. È qui che si nota come Google compia un "mezzo miracolo" con il software, riuscendo a far performare in modo eccellente un hardware che, al confronto, è meno completo.
E non pensate che l'hardware di Samsung sia da ultimo grido su tutta la linea. A un'analisi più attenta, infatti, scopriamo che:
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Il sensore ultra-grandangolare è leggermente migliore sul Pixel.
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La fotocamera principale è superiore sul Pixel, avendo un sensore più grande e pixel meno "fitti".
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I sensori dei teleobiettivi 5X sono molto simili per dimensioni, ma il Pixel performa meglio al buio grazie a lenti più luminose.
Con uno zoom a 10X, si nota come lo scatto del Pixel risulti leggermente più definito e contrastato, con meno rumore di fondo. Anche nella resa cromatica, a volte Samsung mostra il fianco: la luce calda di una candela, ad esempio, non viene riprodotta con il suo tipico colore aranciato, ma con una fastidiosa dominante rosea.
Attivando il massimo dell'elaborazione software, si nota come il Samsung sia più carico sui verdi, con un'intelligenza artificiale molto aggressiva. Anche il rosso della coperta del cane è saturo, ma allo stesso tempo le alte luci vengono tenute fin troppo a bada, creando un risultato finale un po' sbilanciato e innaturale.
Chiaramente, scattando in RAW si azzera tutto. E in questo campo, a nostro parere, il Samsung S25 Ultra ha molto più potenziale grazie all'app "Expert RAW". Qui si possono simulare i filtri ND, si ha una modalità astrofotografica migliore di quella del Pixel e si possono salvare file RAW con l'efficiente compressione JPEG-XL Lossy.
Anche il flusso di lavoro ne beneficia: i RAW di Samsung sono più facili da elaborare su Lightroom con il loro profilo dedicato, rispetto a quelli di Google, che richiedono un po' più di esperienza per ottenere il risultato desiderato.
In tema di video, è difficile farvi percepire da un articolo scritto quanto il Galaxy S25 Ultra sia preferibile, ma la differenza è netta. Lo Snapdragon 8 Elite è molto più potente del Tensor G5, e questo si traduce in vantaggi concreti: permette di avere un 4K/60fps HDR nativo, mentre il Pixel deve appoggiarsi al cloud, così come per la registrazione in 8K.
Nell'uso pratico, il Samsung ha meno rumore di fondo ad alti ISO e un autofocus sensibilmente migliore, soprattutto quando il soggetto è un oggetto inanimato. Riprendendo lo schermo di un altro smartphone, ad esempio, è facile che il Pixel mostri un fastidioso effetto "hunting", con la messa a fuoco che va avanti e indietro.
Infine, l'app fotocamera di Samsung è di un altro livello per i videomaker: già nella versione stock troviamo il monitoraggio dei canali audio e molto altro. Anche la registrazione nativa in formato LOG è di alta qualità, mentre il Pixel è costretto ad appoggiarsi ad app esterne, non alla portata di tutti.
SNAPDRAGON 8 ELITE CONTRO TENSOR G5La registrazione video ci ha già mostrato come l'hardware faccia la differenza, ed è quindi il momento di parlare del cuore di questi smartphone: lo Snapdragon 8 Elite "For Galaxy" e il Tensor G5.
Paradossalmente, sebbene entrambi siano prodotti da TSMC, il Tensor G5 è realizzato su un nodo a 3nm migliore e più recente (lo stesso degli Apple A19), eppure lo Snapdragon è ancora di gran lunga preferibile quando si parla di performance di CPU, GPU e intelligenza artificiale (NPU/TPU).
Come già analizzato nella recensione del Pixel 10 Pro XL, il Tensor G5 è un bel progresso sulla carta, ma nei fatti è un processore ancora in "beta". Non tanto per la CPU, che guadagna un 20-30% di potenza (ma partiva da un livello da medio di gamma, quindi il balzo è meno impressionante di quanto sembri), quanto per la GPU e la TPU, che mostrano ancora grandi limiti di ottimizzazione.
Tempi di elaborazione LLAMA 3.2 3B (testo da 500 parole)
Android 06 Dic
Sia la GPU che la TPU, ad oggi, sono tremendamente poco ottimizzate. La GPU PowerVR, come detto, non è il modello di punta di Imagination e, soprattutto, è presente solo sui nuovi Pixel 10, quindi nessun sviluppatore era pronto a supportarla. Giochi popolarissimi come Honkai Star Rail, Genshin Impact o Fortnite hanno mostrato serie problematiche, con framerate crollati anche sotto i 10fps. Questo non per mancanza di potenza, ma per l'assenza di driver ottimizzati.
Stesso discorso per la TPU. Dovrebbe garantire il 60% di performance in più con l'IA, ma scopriamo che questo dato è valido solo per l'ecosistema di Google. Se utilizzate un LLM di terze parti, le prestazioni sono addirittura peggiori di quelle del "vecchio" Tensor G4, che era già molto più lento di Snapdragon e Apple.
Probabilmente pochi di voi usano già LLM offline, ma è una tecnologia che nei prossimi mesi sarà sempre più integrata nelle app. E considerando che parliamo di telefoni che promettono 7 anni di aggiornamenti, è un aspetto su cui riflettere attentamente.
Nella vita quotidiana, usando app come WhatsApp, Instagram o Telegram, tutto il gap di cui abbiamo parlato finora si affievolisce. Il Tensor a volte mostra qualche micro-lag sotto stress, ma sono piccolezze che noterebbe un esperto, non un utente comune. Questi difetti peggioreranno nel tempo? Non è detto. Chi ha un Pixel 7, ad esempio, avrà notato come lo smartphone sia addirittura migliorato con gli anni, a differenza di competitor che tendevano a rallentare. Tutto dipende dal supporto software, e in questo entrambe le aziende lavorano bene.
Detto ciò, il verdetto è chiaro. Se volete videogiocare al massimo o utilizzare il telefono come un Mini-PC con DeX, il Samsung è da preferire alla grande. La sua potenza bruta lo rende perfetto per attività pesanti come il montaggio e l'esportazione di video 4K complessi.
SETTE ANNI DI AGGIORNAMENTO POSSONO BASTARE?Sì, ormai anche i brand cinesi sono arrivati a offrire politiche di aggiornamento simili, ma anche qui, non è tutto oro quel che luccica. Avere un supporto software esteso è ottimo, soprattutto in ottica di rivendita o per passare il telefono a un familiare. I sette anni di aggiornamenti sono eccellenti in questo senso.
Se però pensate che "sette anni di aggiornamenti" significhi avere sempre tutte le ultime feature, vi sbagliate di grosso. Google stessa, con i Pixel 8, ha provato a rendere Gemini Nano un'esclusiva del modello Pro, facendo marcia indietro solo dopo la ribellione della community. Samsung, dal canto suo, ha reso una funzione "leggera" come "Now Brief" un'esclusiva degli ultimi Galaxy.
Il paradosso è che, proprio ora che il supporto è così longevo, il rischio di essere esclusi dalle novità software dopo un solo anno è più alto che in passato, perché è l'unico modo che hanno i brand per differenziare i nuovi modelli.
Android 28 Mar
Android 14 Feb
Non mi dilungherò sulle interfacce software, perché la scelta è molto personale. Per quanto mi riguarda, però, la One UI di Samsung è più completa, coerente e ricca di ogni funzione immaginabile. Risolve anche problemi storici dei Pixel, come l'utilizzo delle app in orizzontale, spesso graficamente orribile sui dispositivi di Google.
I Pixel stanno cercando di recuperare terreno, ad esempio con la nuova modalità desktop simile a DeX, ma è ancora tutto in beta e per sviluppatori. Sul fronte IA, le funzioni sono quasi le stesse, dato che in Europa Samsung si basa sulla tecnologia di Google. Paradossalmente, però, Samsung la sfrutta meglio, ad esempio integrando Gemini direttamente nella ricerca delle impostazioni.
Anche Gemini Live funziona in modo simile su entrambi, ma per la maggiore completezza e coerenza generale, il mio "mezzo punto" di preferenza va a Samsung.
Se vivete in America, però, cambia tutto: i Google Pixel 10, a quelle latitudini, hanno una miriade di funzioni in più, come il nuovo "Magic Cue". Si tratta di un'IA che suggerisce informazioni contestuali recuperandole da Gmail, Maps o dai messaggi. Se, ad esempio, state per chiamare Trenitalia per un problema, nel dialer telefonico vi apparirà automaticamente l'email con i dettagli della transazione. Geniale, ma non è disponibile in Europa.
Stesso discorso per le incredibili funzioni di connessione satellitare: i Pixel 10 negli USA si possono già connettere ai satelliti Starlink per usare Mappe o inviare messaggi. Volete fare una videochiamata con WhatsApp mentre siete dispersi nella foresta amazzonica? Nessun problema, con un Pixel 10 americano potete già farlo.
Tutte queste funzioni, però, sono legate al territorio e ad abbonamenti con gli operatori locali. Per ora, da noi, rimangono un miraggio.
AUTONOMIA ED EXTRAPer quanto riguarda l'autonomia, in realtà non c'è molto da dire: entrambi si avvicinano ai 5000mAh con ricarica rapida a 45W via cavo. Il Pixel, per la precisione, ha una batteria da 5200mAh e una ricarica wireless magnetica più rapida a 25W, rispetto ai 15W dell'S25 Ultra. Entrambi, inoltre, supportano il bypass charging durante il gaming.
Nella vita quotidiana, entrambi consumano pochissimo in standby. Paradossalmente, sotto Wi-Fi si fa preferire il Pixel, mentre sotto rete dati vince il Samsung. Alla fine della giornata si arriva tranquillamente con entrambi, non c'è un vero vincitore. L'unica eccezione è il gaming: in quel caso, la differenza di consumi è netta a favore del Galaxy S25 Ultra.
Due parole anche sugli speaker: personalmente preferisco quelli di Samsung per la qualità percepita e la corposità dei bassi, ma la differenza non è marcata. Ho apprezzato molto il riposizionamento degli speaker sul Pixel 10, che ha aiutato a colmare il gap. Una piccola curiosità, se vi interessa: il Pixel 10 Pro XL ha valori SAR inferiori rispetto all'S25 Ultra.
PREZZI E CONCLUSIONITornando quindi ai prezzi e alle conclusioni, ci troviamo di fronte a due smartphone non così diversi, ma che oggi si distinguono per due fattori chiave: l'ottimizzazione e il prezzo reale, il famoso "street price".
Il Samsung Galaxy S25 Ultra è un prodotto maturo, che continua a migliorare e si appresta a ricevere una già rodata One UI 8. Dalla sua ha funzioni extra come la S-Pen. E a tal proposito, un avviso: questa o la prossima generazione potrebbero essere le ultime a integrarla. Se la reputate una killer feature, mettetevi in tasca un S25 Ultra il prima possibile. Il suo prezzo oggi si aggira attorno agli 800-900 euro.
Il Google Pixel 10 Pro XL, d'altro canto, non ha ancora ricevuto sconti significativi e quindi, oggi, rischia di costarvi realmente 400-500 euro in più.
Ne vale la pena?
9.5 Hardware 8.2 Qualità PrezzoSamsung Galaxy S25 Ultra
Compara 8.1 HardwareGoogle Pixel 10 Pro XL
ComparaLa risposta alla domanda precedente è: per quanto abbiamo analizzato, no. Lato hardware, il Pixel ha meno feature, e il software, che dovrebbe essere il suo fiore all'occhiello, in Europa arriva decisamente monco, privo di quelle funzioni "Key Selling Point" disponibili solo in America.
Se vivessi a quelle latitudini, non ci penserei due volte a scegliere un Google Pixel 10, probabilmente il primo vero dispositivo con un'IA "agentica" e una connettività satellitare esclusiva.
Però io vivo in Italia, come credo il 99% di chi legge, e quindi risulta davvero difficile non consigliare l'S25 Ultra. Magari non avrà le foto migliori in ogni situazione, o la batteria migliore in assoluto, ma alla fine della fiera è uno smartphone ottimo praticamente in tutto, senza veri e propri lati negativi.
Ad oggi, sembra essere lo smartphone Android ancora da battere. Ci riuscirà, forse, l'iPhone 17 Pro Max?
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