Il mistero del magnetismo lunare ora ha una spiegazione | Studio

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HDblog.it May 28, 2025 · 2 mins read
Il mistero del magnetismo lunare ora ha una spiegazione | Studio
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Nonostante oggi la Luna non possieda un campo magnetico globale come quello terrestre, alcune sue rocce presentano una magnetizzazione sorprendente, in particolare nella regione del polo sud e sul lato nascosto del satellite. Un enigma che ha tenuto impegnati gli scienziati per decenni, ma che ora sembra aver trovato una spiegazione convincente grazie a un nuovo studio condotto da ricercatori del MIT.

Utilizzando simulazioni al computer, il team ha ipotizzato che il magnetismo rilevato in alcune rocce lunari sia il risultato di un'antica combinazione di fattori: una debole attività magnetica interna e un violento impatto asteroidale. Secondo quanto scoperto, la Luna avrebbe avuto in passato un campo magnetico generato da un piccolo dinamismo interno, seppur molto più debole rispetto a quello terrestre – si parla di circa un microtesla, cioè cinquanta volte meno intenso del campo terrestre medio.

Ma come si è arrivati a registrare firme magnetiche tanto forti in alcune zone lunari? Qui entra in gioco l’evento catastrofico: un gigantesco impatto asteroidale, simile a quello che formò il bacino di Imbrium, avrebbe generato una nube di plasma incandescente. Questo flusso, spostandosi intorno alla superficie lunare, si sarebbe concentrato sul lato opposto all’impatto, proprio dove oggi si osservano le rocce più magnetizzate. In quella zona, il plasma avrebbe compresso il campo magnetico già presente, potenziandolo brevemente.

Tuttavia, questa intensificazione del campo non sarebbe durata più di 40 minuti, un tempo troppo breve per giustificare una magnetizzazione duratura. I ricercatori hanno proposto allora un secondo meccanismo complementare: le onde sismiche prodotte dall'impatto avrebbero contribuito a far allineare gli elettroni delle rocce con il campo magnetico potenziato. Questo allineamento, avvenuto nel momento di massima intensità, si sarebbe poi "congelato" nella struttura interna delle rocce, lasciando una traccia magnetica ancora rilevabile oggi.

Questo modello teorico è stato testato tramite simulazioni ad alta precisione sulla piattaforma SuperCloud del MIT, fornendo una spiegazione coerente a molte anomalie magnetiche osservate dalla strumentazione in orbita lunare. Le prove raccolte sono sufficienti per giustificare gran parte del magnetismo lunare rilevato, soprattutto nelle aree più distanti dalla Terra.

Il lavoro offre una prospettiva nuova non solo sulla Luna, ma anche su altri corpi celesti. Il meccanismo individuato potrebbe infatti spiegare fenomeni simili su Marte o Mercurio, pianeti che oggi non mostrano un’attività magnetica centrale attiva, ma presentano zone localizzate fortemente magnetizzate.

Il prossimo passo sarà quello di ottenere campioni di rocce lunari dal lato nascosto, una possibilità concreta grazie alle future missioni del programma Artemis della NASA. Solo l’analisi diretta potrà confermare definitivamente l’ipotesi avanzata dai ricercatori americani.