Il radar che legge le tue chiamate: così l’AI decifra le conversazioni

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HDblog.it Aug 14, 2025 · 2 mins read
Il radar che legge le tue chiamate: così l’AI decifra le conversazioni
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Radar millimetrici e AI ora possono captare una telefonata da tre metri di distanza, traducendo in testo le micro-vibrazioni dell’altoparlante di uno smartphone. La scoperta arriva dalla Penn State University e naturalmente non può che sollevare pesanti interrogativi sulla privacy. Per riuscirci i ricercatori hanno combinato sensori radar, simili a quelli usati nelle auto a guida autonoma o nelle reti 5G, con un modello di riconoscimento vocale adattato, riuscendo a trascrivere conversazioni con un’accuratezza intorno al 60%. Non è perfetto, ma sufficiente a individuare parole chiave potenzialmente sensibili.

Il principio è semplice: ogni volta che una voce esce dall’altoparlante di un telefono, provoca vibrazioni sottilissime che si propagano lungo tutta la scocca. Con un radar a onde millimetriche posizionato a circa tre metri, queste vibrazioni diventano rilevabili e, una volta elaborate da un algoritmo, trasformabili in testo. L’AI impiegata è una versione modificata di Whisper, il sistema open-source di trascrizione vocale di OpenAI, riaddestrato in parte per interpretare dati radar molto più rumorosi di un normale segnale audio. In questo modo, i ricercatori hanno evitato di ricostruire il modello da zero, adattandolo a un nuovo tipo di input.

Questo lavoro si basa su un esperimento del 2022, quando lo stesso gruppo aveva dimostrato di poter riconoscere con l’83% di precisione un set fisso di dieci parole. La differenza è che ora si affronta la trascrizione di frasi continue, un compito molto più complesso.

Proprio come nella lettura labiale, dove la comprensione completa non è garantita ma si colgono comunque alcune informazioni, anche il sistema radar-AI può intercettare frammenti utili di conversazione. Per un malintenzionato, bastano spesso poche parole giuste, unite al contesto, per ricostruire un contenuto sensibile.

Gli autori dello studio insistono sul fatto che la ricerca è stata condotta per prevenire usi malevoli, mostrando quali scenari possano concretizzarsi se non si interviene con contromisure. La minaccia, infatti, non richiede strumenti fantascientifici: un radar commerciale, già disponibile per applicazioni civili, e software open-source sono sufficienti a replicare gran parte del sistema. Sebbene l’attuale livello di precisione non permetta un ascolto perfetto, i limiti tecnici si stanno riducendo rapidamente.

Il progetto è stato finanziato dalla National Science Foundation statunitense e presentato alla conferenza internazionale ACM WiSec 2025 sulla sicurezza e privacy nelle reti wireless e mobili. Secondo i ricercatori, la prossima fase sarà capire come schermare efficacemente i dispositivi, magari con rivestimenti o micro-modifiche hardware, per impedire che vibrazioni così minute possano essere intercettate.