Il satellite Otter punta al primo attracco commerciale in orbita bassa

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HDblog.it May 23, 2025 · 2 mins read
Il satellite Otter punta al primo attracco commerciale in orbita bassa
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Starfish Space, giovane startup con sede a Seattle, è pronta a segnare un nuovo traguardo nel settore dei servizi satellitari in orbita. A partire da giugno, l’azienda invierà nello spazio una delle sue navette Otter con l’obiettivo di compiere un’operazione senza precedenti: il primo attracco commerciale tra satelliti in orbita terrestre bassa (LEO, Low Earth Orbit).

La missione si chiama Otter Pup 2 e sarà lanciata con il volo condiviso Transporter 14 di SpaceX. Il piano è ambizioso: dopo l’immissione in orbita, l’Otter tenterà di agganciarsi a un satellite ION dell’azienda italiana D-Orbit. La particolarità? Il satellite bersaglio non è stato progettato per l’attracco, proprio come la maggior parte degli oggetti attualmente attivi in LEO. Questa sfida aggiuntiva trasforma la missione in un banco di prova fondamentale per il futuro dei servizi spaziali automatizzati.

A differenza di quanto accade nelle orbite geostazionarie, dove alcuni tentativi di attracco commerciale sono già stati effettuati, in LEO si tratterebbe della prima operazione del genere da parte di privati. Se andrà a buon fine, Otter Pup 2 potrebbe aprire la strada a una nuova fase dell’economia spaziale.

La tecnologia di Starfish Space si distingue per l’uso intensivo del software rispetto all’hardware tradizionale, un approccio che, secondo il cofondatore Trevor Bennett, consente di ridurre le dimensioni dei veicoli, velocizzarne la produzione e semplificare i lanci. “Così possiamo rendere economicamente sostenibili operazioni che finora erano considerate troppo complesse e costose”, ha dichiarato Bennett in una nota.

Il primo tentativo di attracco con un Otter, avvenuto nel 2023 con la missione Otter Pup 1, fu ostacolato da un’anomalia tecnica della navetta di supporto del vettore Launcher. Il malfunzionamento anticipò il rilascio del carico utile e compromise il piano originale. Tuttavia, nel 2024, Starfish è riuscita a pilotare manualmente il suo Otter a meno di 1 chilometro da un altro satellite ION, dimostrando una notevole flessibilità operativa.

L’obiettivo finale dell’azienda va ben oltre il semplice attracco. Starfish punta a offrire servizi come il rifornimento in orbita, la rimozione di detriti spaziali, il trasporto di satelliti, ma anche attività più avanzate come l’ispezione remota, le riparazioni, l’aggiornamento di componenti e persino l’assemblaggio di strutture spaziali.

Il settore della manutenzione orbitale è visto da molti come una delle prossime frontiere dell’economia spaziale. Operazioni di allungamento della vita dei satelliti o il recupero di dispositivi non più attivi sono sempre più al centro degli interessi di aziende e agenzie spaziali. Con Otter Pup 2, Starfish Space vuole mostrare che queste operazioni non solo sono possibili, ma anche replicabili su larga scala con costi e tempi contenuti.

Se tutto procederà come previsto, il 2025 potrebbe essere ricordato come l’anno in cui il concetto di "servizi in orbita bassa" ha smesso di essere solo una promessa futuristica.