Il super telescopio Flyeye scruta il cielo da Matera: inizia la caccia agli asteroidi

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HDblog.it Jun 06, 2025 · 2 mins read
Il super telescopio Flyeye scruta il cielo da Matera: inizia la caccia agli asteroidi
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Da una collina silenziosa vicino a Matera, un nuovo guardiano celeste ha acceso i suoi occhi. Si chiama Flyeye, ed è il più recente contributo dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) alla sorveglianza del cielo contro possibili minacce provenienti dallo spazio. Questo telescopio, progettato in collaborazione con l’azienda OHB Italia, si distingue non solo per la sua tecnologia d’avanguardia ma anche per la sua ispirazione biologica: come l’occhio composto di un insetto, Flyeye è in grado di osservare vaste porzioni di cielo in un solo colpo d’occhio.

Il primo test operativo, noto come “first light”, è avvenuto il 21 maggio 2025 e ha prodotto le sue prime immagini astronomiche. Tra i primi obiettivi catturati dal telescopio figurano gli asteroidi (139289) 2001 KR1, (35107) 1991 VH e il più recente 2025 KQ, individuato solo due giorni prima. Il fatto che Flyeye abbia potuto effettuare osservazioni di follow-up così tempestive dimostra non solo la precisione dell'apparato, ma anche la sua capacità di inserirsi subito nelle attività globali di difesa planetaria.

La forza di Flyeye risiede nella sua ampiezza visiva. Può coprire in un’unica esposizione un’area del cielo oltre 200 volte più grande della Luna piena. Questo gli consente di lavorare in completa autonomia, scandagliando il firmamento ogni notte alla ricerca di oggetti potenzialmente pericolosi per il nostro pianeta, senza necessità di controllo diretto da parte dell’uomo.

Il sistema ottico, un vero capolavoro di ingegneria, è basato su uno specchio primario del diametro di un metro. La luce raccolta viene poi suddivisa in 16 canali, ciascuno dotato di una propria telecamera, capaci di rilevare anche oggetti molto deboli. Ciò permette a Flyeye di monitorare grandi porzioni del cielo con una sensibilità eccezionale.

L'obiettivo dell’ESA è più grande, infatti, si punta a realizzare una rete di quattro telescopi Flyeye, dislocati tra emisfero nord e sud, così da garantire una copertura globale indipendente dalle condizioni meteorologiche locali. Tutte le scoperte effettuate da Flyeye verranno inizialmente analizzate dal Centro di Coordinamento per gli Oggetti Vicini alla Terra (NEOCC) dell’ESA, che ha sede in Italia. I dati saranno poi trasmessi al Minor Planet Center, il centro mondiale per le osservazioni asteroidali. Qui, astronomi e scienziati procederanno con le verifiche per valutare il grado di rischio associato a ciascun oggetto.

Il telescopio, attualmente in fase di trasferimento dalla sede dell’Agenzia Spaziale Italiana a Matera verso la sua destinazione definitiva sul Monte Mufara, in Sicilia, entrerà presto in piena operatività. Le sue osservazioni andranno a integrarsi con quelle di altri sistemi come ATLAS, Zwicky Transient Facility e il futuro Vera Rubin Telescope, formando una rete globale di monitoraggio.

Le prime immagini diffuse non riguardano soltanto asteroidi, ma includono anche la galassia di Andromeda e la cometa C/2023 A3 (Tsuchinshan–ATLAS), he potete vedere poco sopra, dimostrando la versatilità di Flyeye. Anche se specializzato nella ricerca di oggetti pericolosi, questo occhio digitale ha già dimostrato di essere un prezioso strumento scientifico per l’intera comunità astronomica.